«Blundo è incompatibile»

«Blundo è incompatibile» PACHINO - È stata convocata per questa sera alle 20 una seduta urgente del consiglio comunale. All'ordine del giorno è stato inserito un punto che, con molta probabilità, potrebbe rivelarsi importante per il prosieguo dell'attività politica cittadina. Sei consiglieri comunali di area governativa hanno infatti richiesto la convocazione dell'adunanza consiliare per valutare e discutere la presunta incompatibilità di due consiglieri comunali facenti parte del civico consesso, ossia il presidente del consiglio Salvatore Blundo ed il consigliere Angelo Petralito, capogruppo del neonato Partito democratico. Quest'ultimo però qualche giorno fa ha rassegnato le proprie dimissioni ritenendo esaurita la propria funzione all'interno del consiglio. Nella seduta di questa sera dunque si valuterà soltanto la posizione di Blundo.
La questione della presunta incompatibilità nasce qualche mese fa quando a casa del consigliere che ricopre la carica più alta del consiglio comunale si recò, in visita non certo di cortesia, la Guardia di Finanza della Brigata di Marzamemi.

Le Fiamme Gialle, impegnate nel corso di controlli sul territorio, riscontrarono a casa Blundo la presenza di un abuso edilizio consistente in una tettoia costruita senza le prescritte autorizzazioni di legge e trovarono anche un cannone risalente probabilmente al primo conflitto bellico o forse di epoca anteriore, custodito nel cortiletto attinente l'abitazione, e che fu qualificato come reperto storico e pertanto posto sotto sequestro. Il presidente del consiglio, in merito al presunto abuso edilizio nell'abitazione in comproprietà con la moglie, presentò alla casa municipale una richiesta di sanatoria onde regolarizzare la tettoia realizzata senza permesso, ma l'ufficio competente ritenne di non accogliere la richiesta emettendo un'ordinanza di demolizione. A questo punto la moglie del presidente del consiglio avviò un contenzioso innanzi al Tar di Catania contro il comune di Pachino ritenendo di avere subito un'ingiustizia dato che l'immobile, a parità di requisiti con altre costruzioni in cui la sanatoria era stata concessa, mentre, nel caso in specie, la sanatoria risultava negata. L'amministrazione comunale, ritenendo che la pendenza della lite coinvolga anche la persona di Blundo, comproprietario dell'immobile, imputa al presidente del civico consesso una conflittualità con la casa municipale, cosa che lo metterebbe in una situazione di incompatibilità con le funzioni di consigliere comunale.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 29-02-2008 - Categoria: Politica

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Vedo che ritorna -in una sede di stampa più prestigiosa- la "leggenda metropolitana" sul come sarebbe stato rilevato e contestato il supposto abuso edilizio di cui si parla nella notizia. Nell'immediatezza dei fatti, un foglio locale riferì infatti che il tutto sarebbe partito da un'operazione della Guardia di Finanza sul territorio: l'articolista si profuse addirittura in sperticati elogi a Comandanti e Colonnelli -che sapevamo essere occupati in ben più importanti e rilevanti faccende- per il "successo" ottenuto.
Intendendo, ovviamente, per "successo" anche il rinvenimento del famigerato cannone di cui, noto, si torna pure a discutere.
Ecco, perciò, le prime due verità -non smentibili, in quanto suffragate, la prima, dai verbali redatti nell'immediatezza del sequestro e, la seconda, dai successivi approfondimenti ed inviti delle Autorità competenti.
L'intervento dei Finanzieri di Marzamemi avvenne a seguito di quella che -sta scritto- era stata una "denuncia orale" sporta da un soggetto, rimasto anonimo, alla stessa Brigata marzamese.
Altro che "operazione" in grande stile, dunque: è una storia dal vago sapore quotidiano e pachinese, specie per chi ha avuto alterchi con il proprio vicinato.
Quanto al cannone, dopo gli esami degli esperti della Soprintendenza, lo stesso si è rivelato avere valore storico-archeologico del tutto nullo, tanto da essere stato rimesso a disposizione -presso la stessa Brigata di Marzamemi- del proprietario Blundo Salvatore, che lo ritirerà appena possibile.
Tanto mi era dovuto precisare -non solo quale legale del Blundo- ma per ristabilire un verità che, pian piano, è bene adesso che emerga.
Cordialità,
Sebastiano Mallia