Battaglia per difendere l’Igp

Battaglia per difendere l’Igp PACHINO - Si riaccende la rivalità, forse mai sopita, tra Pachino e Vittoria nell'ambito della produzione ortofrutticola e nello specifico di quella relativa alla produzione di pomodori. A tornare sul piede di guerra è stata la zona del vittoriese dove è in fase di studio ed elaborazione un piano per chiedere un riconoscimento Igp relativamente alla produzione di pomodori. Il marchio che potrebbe essere richiesto da Vittoria tuttavia non andrebbe a contraddistinguere, come è avvenuto per Pachino, una specifica e ristretta zona di produzione con caratteristiche specifiche, ma farebbe riferimento ad un comprensorio molto vasto e tale da comprendere l'intero territorio siciliano. Già dal nome che il nuovo riconoscimento potrebbe avere, «Igp prodotti di Sicilia», si comprende perfettamente tuttavia quale potrebbe essere il pericolo per il riconoscimento pachinese, ed i conseguenti timori che si sono diffusi nell'ambiente agricolo pachinese: si teme che anche i prodotti locali, dalle caratteristiche inimitabili e dalle qualità organolettiche particolarissime, possano rientrare e mescolarsi a tutto il resto della produzione siciliana che costituisce un prodotto generico, perdendo di fatto la specificità delle proprie caratteristiche e della propria qualità. I timori per il futuro dei prodotti agricoli pachinesi, sono condivisi anche dai vertici del consorzio pachinese.

Il direttore Salvatore Chiaramida non usa mezzi termini: il pericolo di un Igp generico per i prodotti coltivati nell'intera regione, farebbe ritornare l'agricoltura indietro di anni, vanificando gli sforzi fatti nel mercato per ritagliare uno spazio al pomodoro di qualità e dalle caratteristiche uniche, che solo il territorio locale conferisce. «Un riconoscimento di questo tipo, -ha affermato Chiaramida- farebbe tornare il prodotto generico ed indistinto. Per questo, come consorzio "Igp Pomodoro di Pachino" siamo intenzionati a dare battaglia. L'iter che porta alla concessione del marchio infatti prevede la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed un periodo entro il quale è possibile fare delle osservazioni. Ebbene noi faremo le nostre osservazioni e presenteremo le nostre rimostranze poiché un marchio in termini così generici e con confini talmente ampi da ricomprendere l'intero territorio siciliano, lede le prerogative del nostro territorio e confligge con i nostri interessi». Già al momento del riconoscimento del marchio pachinese, si verificarono contrasti accesissimi soprattutto con Ispica, legati ai confini.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 13-01-2010 - Categoria: Economia

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