Barone è più solo

Barone è più solo PACHINO - La nuova maggioranza non è più tale. Solo dopo 24 ore dalla formazione della seconda giunta Barone e dai nuovi equilibri che sembravano finalmente trovati, nuove difficoltà si profilano all'orizzonte, e le nuvole tornano ad addensarsi attorno alla casa municipale. A tessere la tela di Penelope questa volta è Forza Italia. Dopo aver abbandonato gli alleati della Cdl per assicurare il suo sostegno al sindaco, il gruppo consiliare forzista torna e frantumarsi. Alla decisione del presidente del civico consesso Ninni Nicastro che ha comunicato al primo cittadino di non volere far parte della nuova coalizione, anche il consigliere Paolo Dipietro ha preso le distanze dalla maggioranza politica, ed ha apposto la sua firma alla mozione di sfiducia che era ferma a quota dieci.
«Ho ritenuto di firmare la mozione, - ha commentato Dipietro - dopo aver constatato che con la decisione di Nicastro, la maggioranza costruita a fatica dal sindaco non era più tale, per cui, non vedendo altra via di uscita, mi sono convinto che le nuove elezioni sono l'unica soluzione possibile e percorribile. Preciso comunque che la mia e quella del presidente Nicastro è una posizione personale, dato che anche a livello provinciale il responsabile di Fi, Bellucci ritiene non opportune nuove elezioni, temendo una flessione dei risultati elettorali».
Intanto una nuova ipotesi sembra al vaglio dei leader politici locali.

Pare infatti che le dimissioni della maggioranza assoluta dei consiglieri contemporaneamente porti non alla surroga dei singoli rappresentanti ma all'indizione di nuove elezioni. Un'ipotesi quest'ultima non impossibile e che sarebbe ben accettata da molti che si sono già dichiarati disponibili.
Va appurato però se la chiamata alle urne riguardi anche la figura del sindaco o soltanto il consiglio comunale. Frattanto ieri sera era previsto un vertice tra i coordinatori provinciali della Cdl finalizzato anche a comprendere le motivazioni della defaillance di Fi che è entrata in giunta nonostante fosse stato raggiunto un preciso accordo tra gli esponenti politici in data 8 marzo che prevedeva una posizione unitaria. «Un documento che - dice il coordinatore cittadino di An - i forzisti dimenticano, trascurando le parole anche del viceministro forzista Miccichè che in passato ha sempre sostenuto che tradire la Cdl significa pugnalare al cuore la stessa Fi». Rispondendo a Quartarone (Fi) che riteneva inspiegabile la posizione del partito di destra reo di non aver accettato i due posti in giunta offerti, Rotta ha dichiarato: «I due assessorati hanno un senso solo se accompagnati da un progetto comune del centrodestra. Due assessorati senza programma sono solo due poltrone».

Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 18-03-2004 - Categoria: Politica

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