Barone decide di azzerare la Giunta

Barone decide di azzerare la Giunta PACHINO - Azzerata la giunta su indicazione del sindaco. Tutti gli assessori in carica hanno presentato ieri le dimissioni e adesso si riparte da zero, con l'obiettivo di rilanciare un'azione politica che da tempo è ferma alla rissa per poltrone, sgabelli e posti vari di sottogoverno. Quella arrivata nella tarda mattinata di ieri è la novità più importante degli ultimi due mesi, visto che parlare di programmi e cose da fare è stato praticamente impossibile. "Ho chiesto alle forze della maggioranza di fare questo passo - afferma il sindaco Barone - dato che non si poteva più andare avanti di questo modo". Gli ultimi giorni sono stati ancora più frenetici, segno di una crisi continua e senza vie d'uscita. "E' evidente che la situazione non si sia sbloccata e sono convinto - prosegue Barone - che con questo azzeramento possiamo nell'arco di pochi giorni, forse già all'inizio della prossima settimana, mettere le cose a posto e ritrovare unità d'intenti nella maggioranza". A questo punto sono in tanti a dare per scontata l'entrata di Alleanza Nazionale che con il commissario cittadino, Emanuele Rotta, commenta in questo modo la decisione voluta dal sindaco. "E' quello che sosteniamo da mesi - dichiara Rotta - poiché solo così si può programmare un rilancio dopo un lungo periodo di crisi, dalla scorsa estate praticamente, in cui si è proceduto a tentoni e senza alcun risultato. Spero che si possa trovare in breve la quadratura tra le forze politiche per ripartire dal programma del novembre 2001". Per Paolo Dipietro, consigliere comunale del gruppo di Forza Italia, la mossa del sindaco può sbloccare una crisi troppo lunga e deleteria soprattutto per la città. "Apprendo con soddisfazione questa novità - dice Dipietro - e confermo la volontà di Forza Italia di superare questa fase nell'interesse di tutti". Restano tuttavia alcuni ostacoli da affrontare e la quadratura non sarà facile. Qualcuno parla di un sovradimensionamento dell'Udc che oltre a due assessori ha ottenuto il difensore civico e un posto all'Ato.

E poi c'è la conferma della posizione di An, che ribadisce la richiesta di due assessori in giunta. L'ex assessore Udc, Giuseppe Giliberto, intanto critica l'operato del sindaco. "Barone si è illuso di poter risolvere la crisi facilmente - afferma Giliberto - e non si è accorto che chi ha dato un contributo due anni e mezzo fa per la sua vittoria oggi è rimasto ai margini mentre altri, che non mossero un dito in campagna elettorale, ora sono ben seduti". Giliberto sottolinea come gli ultimi risultati raggiunti dalla giunta si riferiscono al periodo in cui lo stesso ricopriva la carica assessoriale. "Parlo dei progetti per il cimitero comunale e per la viabilità - sottolinea l'esponente dell'Udc - gli ultimi obiettivi raggiunti prima del diluvio politico". Da sinistra arriva un riferimento alla nomina del direttore generale. "La vera essenza della politica rifiuta i comportamenti e gli atteggiamenti tenuti negli ultimi tempi dai nostri grandi uomini pachinesi di governo - dice sarcasticamente Borgh. - Certamente la nomina del direttore generale ha una valenza collegabile alle logiche di maggioranza, proprio perché segue la sorte del sindaco. La sua nomina, infatti, non può superare, per durata, quella del capo dell'amministrazione. Si intende, con questa disposizione normativa, legare l'azione amministrativa del direttore generale alle fortune politiche del sindaco. L'attualità politica ci fa assistere ad un balletto di nomi e di ipotesi che non hanno alcuna competenza per svolgere questo ruolo e la necessità di fare la nomina passa tra equilibri di maggioranza, interessi personali e di gruppi". I Ds propongono di sottrarre al gioco delle poltrone quella del direttore generale, ricorrendo ad un concorso pubblico, sulla scia di quanto è stato deciso da chi amministra la provincia di Ragusa.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 04-03-2004 - Categoria: Politica

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Ora sono arrivati, davvero, al capo-linea.

Per l'ordinamento delle autonomia locale e delle leggi in materia di giunta e assessorati,nonostante l'imperversare della cosidetta crisi,la città di Pachino aveva, se pur nelle altalenanti acrobazie politiche locali, una giunta in carica e funzionate. La quale, giunta, nel bene o nel male,tutto sommato, si riuniva e decideva il da farsi in merito alle competenze ad essa demandate. E svolgeva la sua funzione di "governo" per le molteplici competenze di legge in materia amministrativa comunale. Oggi, questo, non è più possibile!!!! Poichè, a quanto pare, su indicazione del Sindaco, gli assessori in carica, hanno presentato le proprie dimmissioni. Di fatto potrebbe, anche, configurarsi come una "sfiducia" collettiva ai componenti dell'attuale giunta da parte del Sindaco.Ora, io, dico e scrivo. Se non sono stati capaci di mettersi in sintonia e in accordo con una giunta bene o male funzionate, come potranno fare a mettersi d'accordo ora che sono tutti fuori??? La questione è complessa e dipanarla mi sembra un'opera ciclopica e quasi impossibile....Infatti, non si capisce come possa, ora, rientrare A.N.. ,quando, fino ad oggi, è stato fatto di tutto per mantenere fuori, sopratutto, questo partito. La mossa, in-qualificabile, del Sindaco, di cambiare casacca, ha sostanzialmente avvallato è reso palese un fatto oramai a tutti noto!!! E',invece, utile che Giuseppe Giliberto indichi e segnai alcune circostanze politiche del passato, poichè, esse danno il senso, tangibile, dell'eterna avventura, dei soliti noti. Veri professionisti, delle poltrone, da sempre!!!
Nell'incarto generale della politica pachinese, ecco arrivare, come una meteora inaspettata, la proposta, che attesta come sempre la totale incompetenza giuridico-politica, del solito noto rappresentante del partito dei D.S.. Infatti, essendo, la figura del "Direttore Generale", legata alla durata dell'amministrazione e dunque strettamente politica, a maggior ragione, essa non può in alcun modo essere scelta per concorso. La nomina,infatti, di eslusiva competenza del Sindaco, e ratificata con delibera di giunta, è l'espressione politica di raccordo dell'amministrazione in carica con la sonnacchiosa è spesso dormiente struttura burocratica comunale( non tutta). Il direttore generale si configura come il braccio destro del sindaco per le sue competente di programmazione e indirizzo degli uffici comunali. Non può essere in nessun modo scelta per concorso. Ciò comporterebbe la realizzazione di un altro posto di lavoro, fine a se stesso. Lasciando inalterato: sia lo spirito innovativo per la quale è stata disegnata la figura manageriale; che la struttura organizzativa e funzionale degli uffici e delle loro competenze-obiettivo da raggiungere. Cordiali Saluti....