Arrestati i presunti scafisti

PORTOPALO - I carabinieri della locale stazione di Portopalo di Capopassero, con l'apporto dei militari dell'Arma del nucleo operativo e radiomobile, Norm, della compagnia di Noto,hanno proceduto al fermo di indiziati di reato di tre extracomunitari di origine palestinese, sui quali sono caduti i gravi indizi di essere i traghettatori dell'imbarcazione con il carico umano di disperati alla ricerca di una nuova terra promessa. I fermi di polizia giudiziaria hanno riguardato Hamen Selem Al Shewa di 47 anni; Mohamed Abu Ali' di 29 anni e Ibraim Mohamed Imayn di 25 anni. Sono tutti e tre ritenuti responsabili, secondo l'accusa formulata dagli investigatori, di avere introdotto al fine di lucro, circa 250 extracomunitari di nazionalità etiopica ed eritrea, fra cui circa 70 anno, ed oltre 20 bambini.
I carabinieri hanno accertato che i tre presunti scafisti appena raggiunta terra, avevano tentato di mescolarsi fra gli altri clandestini, dopo aver cambiato abito per confondere le idee alle persone che avevano trasbordato dall'Africa alla Sicilia. Un espediente di camuffamento che non è valso a nulla. Fra l'altro gli investigatori, nel corso delle convulse indagini, hanno scoperto che i tre palestinesi avevano occultato addosso più di 1000 dollari ed altre banconote di varie nazionalità.

Il denaro che avrebbe dovuto servire per un ritorno in Africa e forse per approntare ulteriori viaggi della disperazione, è stato sequestrato e rappresenta una ulteriore fonte di prova per l'accusa. Sulla imbarcazione (lunga non più di 15 metri, denominata in arabo Primavera), dei «Caronte», gli investigatori hanno rinvenuto anche una carta nautica su cui era stata tracciata la rotta da seguire dalla Libia sino a Porto Palo di Capopassero. I traghettatori che sono alternanti alla guida del battello, quindi, sapevano perfettamente la rotta precisa da percorrere. Nonostante la loro perizia nautica, a bordo non sono mancati casi di disidratazione ed ipotermia. Tant'è che, come è noto, alcuni extracomunitari sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche (in qualche caso è stato utilizzato anche un defribbrillatore. L'inchiesta sullo sbarco dei 250 eritrei ed etiopi è coordinata dal sostituto procuratore della repubblica Filippo Focardi.

saretto leotta
Fonte: LaSicilia.it il 02-07-2005 - Categoria: Cronaca

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