Arrestati i due scafisti per sbarco di eritrei

Nel gruppo dei 64 clandestini di sesso maschile, si erano annidati i due traghettatori, i quali contavano su una copertura dei disperati trasportati dall'Africa del nord al litorale di Portopalo di Capo Passero, il primo avamposto dell'Italia.
Francamente, il palestinese Mohamed Telat e il palestinese Mustapha Uosuf, entrambi di 21 anni, non potevano farla franca: per tre giorni e tre notti erano stati i soli a governare il peschereccio con quel carico umano complessivamente da 123 extracomunitari, fra cui 46 donne e 15 minorenni. I due presunti scafisti sono stati smascherati dagli investigatori della squadra mobile (coordinati dal dirigente Gennaro Semeraro e dalla vice Angela Lauretta), dagli agenti della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Pachino, diretto da Giuseppe Grienti e dagli uomini della guardia di finanza. Gli investigatori sono riusciti a raccogliere, attraverso anche valide testimonianze, una moltitudine di indizi che dall'evoluzione delle febbrili indagini, si sono tramutati in prove. Il palestinese e l'iracheno, pertanto, sono stati posti in stato di fermo di polizia giudiziaria, in quanto ritenuti responsabili, in concordo fra gli loro, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La vicenda dello sbarco e il conseguente fermo dei due presunti traghettatori è coordinata, sotto il profilo giudiziario, dal sostituto procuratore della repubblica Silvia Minerva. I clandestini di etnia somala ed eritrea, secondo quanto hanno dichiarato agli agenti dell'ufficio immigrazione della questura di Siracusa, sarebbero stati ammassati tre giorni addietro in un imprecisato porto della Libia per essere poi imbarcati sul peschereccio, che adesso è agli ormeggi, perchè sequestrato.
Ogni clandestino ( fatta eccezione dei minorenni) ha corrisposto per il viaggio della speranza una somma compresa fra i 1000 e 1500 dollari. Gli organizzatori della trasferta clandestina, pertanto, avrebbero guadagnato oltre 150.000 dollari.

I due presunti scafisti sono stati rinchiusi in celle del carcere di Cavadonna in attesa di essere portati davanti al Gip presso il tribunale di Siracusa per l'udienza di convalida.Intanto essendo stato accertato, a seguito delle visite sanitarie, che le condizioni fisiche generali degli extracomunitari sono buone,gli investigatori hanno programmato il loro trasferimento al centro di prima accoglienza di Crotone, attrezzato per ospitarli. Per l'intera giornata di ieri, gli agenti dell'ufficio immigrazione della questura di Siracusa sono stati impegnati nell'attività di completamento della procedura di identificazione dei clandestini.

Saretto Leotta
Fonte: LaSicilia.it il 16-10-2003 - Categoria: Cronaca

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