Appello della polizia: «I cittadini collaborino con noi»

Appello della polizia: «I cittadini collaborino con noi» PACHINO - Controlli sul territorio sono stati condotti dal commissariato di polizia di Pachino in collaborazione con il Reparto di prevenzione crimine di Catania. L'iniziativa è stata attuata in ottemperanza alle disposizioni del questore di Siracusa. Il coordinamento del servizio è stato affidato al dirigente del Commissariato di Pachino, Paolo Arena. L'area interessata è stata il triangolo «Pachino-Marzamemi-Portopalo di Capo Passero». Sono state impiegate cinque pattuglie, alcune del Reparto prevenzione Crimine della Sicilia Sud-orientale di stanza a Catania. Nell'espletamento del servizio, come sempre avviene in questi casi, è stata garantita ampia visibilità all'operazione di controllo di polizia e vari posti di blocco e controllo nelle aree centrali ove insistono gli esercizi commerciali e gli istituti di credito e in quelle periferiche della città, specie l'area delle case popolari, al fine di scoraggiare atti intimidatori e delitti contro l'incolumità pubblica, soprattutto gli episodi incendiari piuttosto frequenti ultimamente anche da queste parti.

E' stata incrementata l'attività d'identificazione, al fine di verificare l'eventuale presenza di soggetti sospetti sul territorio, spesso responsabili di reati particolarmente invisi alla collettività.
«La forza dei fatti è quella che il Commissariato di Pachino, da un anno a questa parte, - afferma il commissario capo Paolo Arena - porta avanti con arresti eclatanti, denunce, controlli ordinari e straordinari del territorio, sollecitando la collaborazione da parte di enti, associazioni e singoli cittadini, aspetto quest'ultimo che può fare davvero la differenza». «La Pachino di oggi, - ha aggiunto Arena - può essere una città rinnovata solo se, non assecondando la linea del disfattismo estremamente rovinosa perché mina alla base il lavoro delle Istituzioni, si fa portavoce di un nuovo sentire, della voglia di riscatto che porti ogni persona a denunciare i fatti criminosi di cui è a conoscenza, riconoscendo nella Polizia di Stato l'interlocutore amico e privilegiato al servizio degli ultimi. No il silenzio dunque ma il rumore della collaborazione».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 21-03-2013 - Categoria: Cronaca

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