Appello del segretario del Prc, Cacciamo: La sinistra è in grado di uscire dal deserto

PACHINO - «Occorre un progetto politico serio e che parta dalla base per rilanciare la sinistra pachinese e progettare l'alternativa all'amministrazione Barone». Per il segretario locale di Rifondazione Comunista, Salvatore Cacciamo, bisogna ripartire dal baso per risalire la china e fare riavvicinare la gente alla politica. «Il gap tra i cittadini e i temi politici - afferma Cacciamo - si è allargato ancora di più. Molti pachinesi sono molto distanti da questi temi e noi, come forze politiche d'opposizione all'attuale coalizione che governa la nostra città, abbiamo il dovere di riportare in alto l'interesse per la politica». Come diceva un leader del movimento studentesco degli anni Sessanta d'altronde «se tu decidi di non decidere è la politica che decide per te, a tua insaputa e tu dovrai poi uniformarti a queste decisioni». Ecco perché, al di là di fantomatici progetti e propositi di allestire un coordinamento delle forze politiche d'opposizione è necessario per Cacciamo identificare gli obiettivi per una seria alternativa al centro-Rinascita dei tempi attuali.
«Certo, la fine della legislatura è ancora molto lontana - aggiunge Cacciamo - perché alla fine, nonostante le schermaglie e le diatribe di questa maggioranza, sono convinto che arriveranno alla fine della legislatura. «Continuo a dire che questa è un'aggregazione che sta in piedi solo per il mantenimento del potere senza un progetto di sviluppo di Pachino. Ed i risultati dopo quasi due anni di amministrazione Barone sono sotto gli occhi di tutti».

La sinistra pachinese mai come adesso si è ritrovato così ai margini della vita politica cittadina. Nessun consigliere comunale né dei Democratici di Sinistra, né di Rifondazione, né dei Comunisti Italiani. La triade di partiti diretta emanazione del vecchio Pci è fuori dai palazzi istituzionali, ma Cacciamo non ha perduto la voglia di combattere né le motivazioni per portare avanti la battaglia e, questa volta, fa appello alle forze che portebbero, a suo giudizio, rappresentare l'alternativa nella cittadina. «L'anno scorso ebbi a dire che la sinistra a Pachino era all'inizio della traversata del deserto - prosegue Salvatore Caccamo - e questo passaggio è ancora lontano dal concludersi. Tuttavia con un discorso programmatico serio e vicino ai problemi dei cittadini si può tornare alla guida di Pachino». Un ultimo riferimento è per Alleanza Nazionale: «Hanno pagato le divisioni della maggioranza e ingenuamente si sono ritrovati fuori da tutto. - conclude il segretario di Rifondazione - E questa è un'ulteriore conferma che oggi a Pachino è sempre più di moda il centrismo e il pendolarismo: una volta di qua, un'altra di là, ma sempre ben saldi alle poltrone del potere».

S.T.
Fonte: LaSicilia.it il 26-09-2003 - Categoria: Politica

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Il privato e il personale è fatto politico.


La classe dirigente della sinistra si interroga come trovare una base comune di partenza per costruire dal basso un progetto politico di alternativa all'attuale amministrazione guidata da Barone. Premesso che se la condizioni di una "classe politica della sinistra" ci fosse stata, sarebbe piu'comprensibile che oggi Sebastiano Barone guidasse una amministrazione di centro-sinistra che è la base culturale di provenienza del Sindaco e di formazione di molti "dirigenti e intellettuali "(MA ANCHE E SOPRATUTTO IMPORTANTI REALTA' ECONOMICHE LOCALI : LE COOPERATIVE E SINGOLI PRODUTTORI CHE TRADIZIONALMENTE ERANO LEGATI ALLA SINISTRA) locali. L'interrogativo primario è:perchè, nel tempo, si sono trovati a stare dall'altra parte????( centro-destra) Io credo che l'interrogativo principale e la risoluzione del quesito sia proprio in questa analisi sintetica dei comportamenti personali. Perchè molti "dirigenti" della sinistra sono stati costretti ad abbandonare lo spazio intellettuale e sociale della sinistra storica????? Perchè molti hanno preferito passare dall'altra parte per potersi esprimere e per potere fare politica a Pachino ?? Non credo che ci sia alla base di ciò una spiegazione semplice di trasformismo dei singoli: ma un fenomeno piu' complesso e totale che ha inciso sulle prerogative del fare per mettere a fuoco una sintesi piu' complessa di questo fenomeno. La politica degli ultimi anni della "sinistra" ci ha fatto vedere che sono stati proprio i "dirigenti(i tenutari)" della sinistra a volere fare terra bruciata attorno ai "partiti in arroccamento" per potersi dedicare all'omologazione della governabilità sociale e la corsa al centro per governare a proprio esclusivo piacimento le piccole leve consociative di potere che, in Sicilia piu' in generale, e nelle singole realtà territoriali siciliane in particolare, ne hanno determinato,poi, l'azzeramento: con la sconfitta storica irripetibile del 91 a 0 delle ultime elezioni politiche di due anni fà.
Se partiamo dal P.C.I come generatore dei tre partiti, attuali, della sinistra ci rendiamo conto che oggi le stesse persone che hanno diretto questi partiti dalla loro nascita, o quasi, sono ancora presenti. E che sono ancora saldamente al comando assoluto del "mero e misto imperio" dei Partiti della "sinistra" pachinese. Non c'è stato nessun ricambio generazionale e politico e quel poco che c'è stato si è visto cooptato ed omologato al fare politico e per eslusivo volere dei pochi soliti noti soloni locali. Se si fà eccezione per il Sindaco Preziosi,che a suo tempo si è allontanato,(dopo aspre guerre contro di Lui che pur aveva ben governato: vedi bilanci comunali di risanamento di quel periodo), oggi si vede costretto a rientrare nel gioco della sinistra dalla finestra: prendendo il posto storico che tradizionalmente era stato di Giocchino La Corte.( Segretario della Camera del Lavoro) Oggi,con reale caparbia e ostinazione, ci si rende che conto che cambiando l'ordine dei fattori interni nella sinistra il risultato politico generale non cambia: sono sempre gli stessi. L'eccezione è data dalla Giuseppina Ignaccolo che ne rappresenta la realtà politica piu' genuina e sincera. E se si fà eccezione per il Partito della Rifondazione Comunista, il cui segretario è un giovane: gli altri partiti sono bloccati in una vecchia e superata dirigenza locale che lascia inalterato il campo delle possibili aggregazioni dell'allargamento al centro della sinistra di Pachino. Insomma, ci sono, a mio modesto parere, tutte le condizioni perchè al CENTRO DESTRA attuale non ci siano alternative credibili per i prossimi 20 anni. Con la felicità di Fantomas e del gruppo per cui si firma, che invece di incalzare la attuale maggioranza su temi reali e fondamentali per lo sviluppo di Pachino ha perso il suo tempo a perdere l'ultimo rappresentante in consiglio Comunale e a invocare illustri personaggi gattopardiani per disturbare l'unica voce che vuole, in qualche modo, mutuare e trasmettere qualche idea innovativa alla sinistra di Pachino!!! La conferma è l'ip. (213.175.2.50) nel guestbook di questo sito. Da Pachino per sempre. Cordiali Saluti. Spiros
a Pachino negli ultimi due anni, da quando cioè si è drammaticamente interrotta l’esperienza di governo della sindacatura Adamo, la capacità di incidenza, nel governo cittadino, delle forze democratiche e progressiste di centrosinistra e di alternativa a questo becero centrodestra, è andata sempre più scemando.
Nelle elezioni amministrative abbiamo subito un grosso colpo. Abbiamo ottenuto solamente tre consiglieri di centrosinistra, tra i quali uno, dei DS, adesso pure migrato, contro una maggioranza schiacciante di 17.
Nella conduzione politica di queste forze è sicuramente mancata la capacità di condurre insieme la battaglia politica, culturale e sociale. Non dimentichiamo che alle ultime consultazioni ci siamo presentati divisi e questa divisione ha pesato non poco sul risultato complessivo.
Da questo errore, già ripetuto in altre occasioni, dobbiamo saper imparare. Dobbiamo ricostituire una coalizione compatta che sappia presentarsi come una vera e credibile forza di governo.
Una coalizione capace di individuare in primo luogo le priorità amministrative e politiche di questo paese e, in secondo luogo, la squadra che deve essere capace di realizzare tali intendimenti.
Una capacità interna della coalizione, insomma, che riesca a tenere da parte i personalismi o le tentazioni di parte. Perché, come abbiamo già detto, quella è la via maestra per ricadere nell’errore.
Secondo il nostro modo di vedere, la possibilità di cominciare a presentarci come forza credibile di governo e di alternativa, deve passare dalla capacità di occuparci delle reali problematiche del paese, di studiarne gli aspetti, di presentarli, tutti insieme, alla cittadinanza indicando anche i rimedi. Capacità di presentazione che vuol dire: individuare volta per volta le modalità di pubblicizzazione dell’argomento, a volte anche rimanendo dietro le quinte. Per far emergere le molte eccellenti individualità che lotterebbero al nostro fianco, a fronte di un lavoro di serietà e di costruzione, che noi del centrosinistra dobbiamo essere in grado di realizzare, sicuramente, in nome del risanamento sociale, urbanistico ed economico del paese. Ecco allora che per riuscire a pensare di potere realizzare una alleanza programmatica di governo del territorio pachinese, nella quale accettare tutte le personalità e le forze sane della città che si riconoscerebbero in questo progetto, non si può prescindere dalla preventiva alleanza organica del centrosinistra, dai partiti che vanno dall’Udeur, all’Italia dei Valori per finire a Rifondazione Comunista. Non possiamo cominciare questo lavoro, senza essere prima di tutto noi stessi uniti.
Non è un fantomatico progetto di coordinamento quello che si vuole realizzare, ma un lavoro comune che ci permetta di giungere alla costituzione del centrosinistra, di un organismo capace di interloquire con il paese e di essere strumento di opposizione politica nel paese. Opposizione costruttiva, capace di produrre rimedi. Fatte salve le prerogative proprie di ciascun partito, bisogna iniziare a costruire questa casa comune.
Se guardiamo a ciò che sta accadendo nell’attuale maggioranza di centrodestra, che sta impoverendo il nostro comune, possiamo benissimo constatare che gli equilibri interni stanno saltando. La lista civica ha messo in atto, congiuntamente a parte del centro, una manovra che ha escluso alleanza nazionale e non ci meraviglieremmo se nei prossimi giorni anche Forza Italia facesse la stessa fine. E’ sicuramente in atto una mutazione della coalizione, che però, si badi bene, tenta di far valere l’assunto: cambiando l’ordine dei fattori il prodotto rimane uguale. Non è tuttavia così peregrina l’idea che il Sindaco in carica rimanga ancora a lungo su quella sedia. E noi, abbiamo cominciato a rimboccarci le maniche e a lavorare.