Antimafia, una carovana in 20 tappe

PALERMO - La carovana antimafie, promossa da Libera, Arci e Avviso Pubblico, giungerà domani in Sicilia. La decima edizione è dedicata ai temi del lavoro e infatti per la prima volta i sindacati saranno presenti ufficialmente per parlare di precariato, lavoro nero, economia sommersa ed emigrazione. Il 16 dicembre la carovana farà tappa davanti l'Ars e per lanciare lo slogan «Fuori la mafia dai palazzi - Diamo un'etica alla politica».

«Lo Stato - dice Rita Borsellino, vicepresidete di Libera - e la politica hanno fatto il grande favore alla mafia di non parlarne più, ma la gente sente il bisogno che si affronti il problema e se ne discuta. Il silenzio aiuta la criminalità organizzata e il legame con la politica e l'imprenditoria è uno degli aspetti più preoccupanti». I quattro furgoni della Carovana, che hanno già attraversato tutta l'Italia, faranno la prima tappa siciliana a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) con lo spettacolo teatrale «Oltre le sbarre». Poi prenderà il via l'itinerario attraverso la regione: 20 tappe in 11 giorni caratterizzate da dibattiti, seminari, animazione e incontri.

Il 9 dicembre la Carovana sarà a Messina per parlare delle reti contro le mafie: «I quartieri protagonisti di legalità e democrazia dal basso». Il 10 dicembre sarà la volta di Catania mentre l'11 la carovana andrà a Francofonte (Sr), Pachino (Sr) e Porto Palo (Sr) dove sarà lanciata in mare una corona di fiori per ricordare i 300 migranti morti nel naufragio del Natale 1996. La Carovana il 12 dicembre arriverà a Modica (Rg) per poi spostarsi il 13 a Leonforte e Scordia per proporre delle modifiche alla legge 109 del '96 sui beni confiscati alla mafia. Dopo aver fatto tappa il 14 a Ragusa e a Monterosso (Rg) e il 15 a Caltanissetta, i furgoni arriveranno a Palermo dove sosteranno prima al quartiere Brancaccio, per poi spostarsi davanti il Palazzo dei Normanni, l'Azienda Nuova Sigma e piazza Sant'Anna con l'animazione «Parole e musica contro il racket».

In provincia di Trapani la Carovana Antimafie approderà il 17 dicembre quando saranno coinvolte Alcamo (Tp) , Trapani e Marsala (Tp) e il passaggio della Carovana coinciderà con la consegna ad associazioni locali di due beni strappati alla mafia. L'itinerario siciliano si concluderà ad Agrigento. Dopo la sosta del 18 a Racalmuto (Ag) e Raffadali (Ag), la città dei Templi ospiterà il 18 e il 19 un seminario internazionale sul tema «Mediterraneo: pace e diritti». Il 19 dicembre il momento conclusivo si svolgerà a Canicattì (Ag) con «I sapori della legalità, una cena a base di alimenti provenienti dalla confisca dei beni alla mafia. I sindacati saranno presenti negli incontri nei luoghi di lavoro. Il segretario confederale Cgil scuola, Santo Inguaggiato, ha detto che «saranno siglati dei protocolli di legalità tra sindacati, istituzioni e imprenditori per affermare il valore del lavoro libero da condizionamenti e il valore della legalità come presupposto per lo sviluppo democratico della Sicilia».
Fonte: LaSicilia.it il 07-12-2004 - Categoria: Cronaca

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Comunicato-stampa e appello alla società civile
Gravissimo attacco alla libertà d'informazione

Il 7 dicembre è stato oscurato www.accadeinsicilia.net, con provvedimento del tribunale di Ragusa emesso dal giudice Vincenzo Saito. Sul sito erano in corso, dai primi di ottobre, inchieste che riguardavano: la Banca Agricola Popolare di Ragusa; la condotta di alcuni magistrati della Procura della Repubblica presso il tribunale di Ragusa; l'assassinio del giornalista de L'Ora Giovanni Spampinato. Era in corso inoltre un'inchiesta su alcune voci di spicco della finanza italiana. La richiesta del provvedimento "di urgenza" era partita da Carmelo Di Paola, espressione dei poteri forti del sud-est siciliano, quale legale di discusse imprese operanti sull'intero territorio nazionale e presidente dei probiviri della banca popolare anzidetta. Va sottolineato che l'avvocato Di Paola, sulla scorta di varie testimonianze, era stato interessato direttamente dall'inchiesta sulla BAPR e da quella riguardante un affare miliardario della Provincia Regionale. Va annotato inoltre che l'oscuramento del sito, perché potesse avvenire con la massima urgenza, è stato imposto in sede civile e a titolo preventivo.
Si cerca evidentemente di fermare le inchieste, con l'assunzione di responsabilità estreme, che ledono in profondo la libertà d'informazione e il diritto di critica, in spregio alla Costituzione della Repubblica che ne è garante. Si fa appello quindi alla società civile, perché faccia sentire la sua voce, perché non permetta che i roghi del nostro tempo passino sotto silenzio. Da parte nostra è il caso di ribadire che non ci si lascerà intimorire: si continuerà a operare per le cause giuste, e di ogni abuso verrà data informazione.

Carlo Ruta

Ho ricevuto questa e.mal da parte di Carlo Ruta, webmaster del sito www.accadeinsicilia.it.con il quale sono in contatto per l'enorme mole di materiale storico contenuto nel suo sito che riguarda la zona del promontorio. Per dovere informativo e di libertà la colloco in questo spazio per rendere noto quello che succede......Cordiali saluti.Spiors
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I poteri forti del sud-est vogliono oscurare il sito www.accadeinsicilia.net

Tre anni di lavoro informativo di www.accadeinsicilia.net hanno consentito di realizzare un archivio che conta oggi oltre duemila documenti, divisi fra letteratura civile, documentazione storica, inchieste, testimonianze, cronache, reportages. Si è cercato di fare informazione a tutto campo: da Portella della Ginestra agli intrighi della finanza nazionale. Adesso vanno aprendosi falle di conoscenza importanti sul sud-est. In particolare, diverse persone stanno cominciando a testimoniare a viso aperto, con determinazione e a loro rischio, sui bubboni più o meno nascosti che da decenni corrodono la città di Ragusa: il deprimente stato della giustizia, le trame lobbistiche della Banca Agricola Popolare, il malaffare nelle istituzioni, gli insoluti del delitto Spampinato. In altre parole, il muro atavico dell'omertà, fondato sull'intimidazione costante dei cittadini, comincia a incrinarsi. Ebbene, la reazione a tutto questo è rabbiosa e allarmante. Resisi conto infatti delle improvvise scoperture, i registi più o meno in ombra della città stanno usando tutti i mezzi perché venga ripristinato il silenzio. E a firma di Carmelo Di Paola, espressione di tali poteri, quale patrocinatore legale della banca anzidetta, adesso viene addirittura chiesto a un magistrato del tribunale di Ragusa l'oscuramento di questo spazio informativo. Evidentemente, si è toccato il fondo. Si fa un uso palesemente distorto degli uffici giudiziari, vengono vilipese le persone che stanno testimoniando, si ricorre platealmente alla falsificazione, come se nulla fosse cambiato dall'età del baronaggio e dei roghi, in spregio comunque alla Costituzione della Repubblica, che garantisce il diritto di cronaca, la liceità della critica civile, la libertà d'informazione. Ovviamente, non ci si lascerà intimorire. Di ogni abuso verrà informata l'opinione pubblica. L'inchiesta continua.

Carlo Ruta

Per testimonianze (assai importanti in questo momento):