Anche i vip e i politici non pagano la Tarsu

Anche i vip e i politici non pagano la Tarsu PACHINO - Sono oltre 2.000 le famiglie morose che, nel quinquennio 2006-2011 non hanno versato al Comune di Pachino la Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. L'indagine è stata compiuta dall'Ufficio tributi che ha così accertato un'evasione pari a circa 2 milioni e 500 mila euro. Si tratta di una evasione accertata, posto che gli utenti in questione sono stati tutti destinatari delle richieste di pagamento, ma nonostante ciò non hanno versato quanto richiesto dalla casa municipale in maniera diretta o mediante agente di riscossione.
Su questi dati, che assottigliano enormemente la liquidità e dunque il potere di spesa del Comune, gli uffici lavoreranno per cercare di ridurre al minimo l'evasione e massimizzare l'attività e gli sforzi di recupero del credito. Tra i morosi vi sarebbero anche alcuni notabili della città e alcuni proprietari di immobili anche molto ampi le cui bollette, pertanto, essendo calcolate sulla base dei metri quadrati dell'edificio, arrivano a cifre a tre zeri. Non mancano poi i politici e coloro che hanno avuto una esperienza nella pubblica amministrazione. Si predica bene e si razzola male, dunque, e mettere la mano al portafogli diventa difficile per tutti. Altro fenomeno che si registra è poi l'entità delle fatture rimaste non pagate. Nell'arco del quinquennio infatti, vi sono cifre record che per qualche utente sfiora anche i trenta mila euro. Tanti i debiti vicini ai 10 mila euro, cifre a cui vanno aggiunti poi gli interessi e gli oneri di mora. Certamente difficile risulta l'azione di recupero del credito nei confronti di cittadini extracomunitari che sono stati inseriti nei ruoli per avere trasferito la propria residenza in un immobile magari occupato solo per pochi mesi, e che poi sono andati altrove o sono tornati nei loro Paesi.

In questo caso tentare il recupero delle somme non versate al Comune di Pachino è praticamente inutile oltre che impossibile. Ma gli oltre due milioni e mezzo di euro evasi fanno riferimento solo al quinquennio 2006-2011, l'unico su cui la casa municipale o gli agenti di riscossione possono ancora agire, posto che la prescrizione quinquennale neutralizza ogni possibilità di andare indietro nel tempo per recuperare somme non pagate nei periodi precedenti al 2006. Recuperare almeno la metà dei mancati introiti comporterebbe per la casa municipale la possibilità di affrontare con maggiore puntualità gli impegni con l'azienda che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in città, oltre che un abbattimento delle tariffe a oggi applicate in tema di Tarsu. Si stima poi che la morosità non sia soltanto in ambito spazzatura, ma possa essere più marcata negli altri servizi comunali. La Tarsu, infatti, è sempre stata gestita dalla Serit, azienda di riscossione particolarmente rigida nell'esazione dei pagamenti. Altri servizi invece sono stati gestiti in maniera diretta, affidando agli organismi di riscossione solo le fasi successive agli inviti bonari.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 01-06-2012 - Categoria: Cronaca

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