Anche gli abusivi dovranno pagare

PACHINO - «Coloro che sono allacciati abusivamente alla condotta idrica di contrada Spinazza a Marzamemi dovrebbero essere chiamati a pagare i canoni per il servizio di fatto reso loro». È quanto affermato nei giorni scorsi dall'avvocato Salvatore Bianca, esperto legale del comune pachinese a cui è stato posto il quesito circa le utenze di fatto che esistono. Bisogna ricordare che la contrada insiste sul comune di Noto ma il comune di Pachino anni fa ha impiantato la condotta idrica per alimentare gli utenti che, nella maggior parte pachinesi, posseggono seconde case ed un tempo risultavano concessionari delle cabine, tutte regolarmente allacciate alla rete idrica. Successivamente però il comune di Pachino decise di non rilasciare più alcuna concessione idrica dato che la contrada apparteneva al comune di Noto. Così tutti coloro che hanno costruito le villette successivamente agli anni ottanta, nonostante la presenza della rete idrica, si sono visti negare la concessione. Essendo però l'acqua un bene di prima necessità, in molti, forse la stragrande maggioranza, ha proceduto ad allacciarsi autonomamente. Di fatto dunque, al momento, quasi tutti beneficiano dell'acqua potabile ma sono pochissimi (solo i vecchi concessionari) a pagare il servizio che per altro d'estate non c'è poiché il numero di utenze di fatto prosciuga completamente l'acqua della condotta. “Per un principio elementare, -ha affermato l'esperto legale del comune- oltre che di buon senso, chi è di fatto utente intanto deve pagare per i consumi effettuati in questi anni. Ove i consumi non potessero essere accertati con precisione dato che i contatori non sono registrati dagli uffici municipali e conseguentemente non si procede alle letture con cadenza regolare da parte dei letturisti, gli uffici dovrebbero provvedere a fare pagare il minimo garantito altrimenti si potrebbe palesare un mancato introito per le casse comunali dato che il servizio di fatto viene reso”.

Non solo nelle utenze di fatto il servizio viene reso, ma nella maggior parte dei casi gli allacci sono stati pure accertati. A fine luglio infatti l'ex assessore Lauretta ordinò nelle villette di Spinazza delle ispezioni volte ad accertare le utenze di fatto. L'obiettivo era quello di verificare quante fossero le utenze autorizzate e quante no per provvedere poi ad una regolamentazione a seguito di convenzione con il comune di Noto. Le ispezioni furono effettuate dal personale comunale e dalla polizia municipale in qualche caso accompagnata anche dai militari dell'arma dei carabinieri. Ne emersero dei verbali di cui nei mesi scorsi non si aveva traccia salvo poi fare sapere che copia degli incartamenti era regolarmente custodita negli uffici competenti. A seguito di quei controlli pare che l'ex assessore, defenestrato dalla sua carica con una coincidenza temporale con i controlli impressionante, sia stato sentito anche da organi inquirenti. L'esperto legale del comune ha individuato la via maestra per dipanare il bandolo della matassa. “L'unico strumento con cui si può intervenire, -ha affermato l'avvocato Bianca- è quello della convenzione. Deve essere infatti il comune di Noto ad intervenire per dare i servizi all'utenza che paga le tasse alla città barocca”. Ma una convenzione per essere stipulata ha bisogno di tempo. Il comune di Noto durante la scorsa estate si era dichiarato disponibile a tale soluzione, ma poi l'estate passò ed il silenzio coprì la vicenda.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 01-02-2006 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
UNA SOLUZIONE non definitiva

Mi riferisco alla soluzione della convenzione.
Per quanto riguarda gli aspetti giuridici sono d'accordo.
In questa questione è importante che, in attesa della istituzione dell'ato,l'ente che dovrà gestire tutti i sistemi idrici dei comuni della zona: intervenga la provincia attraverso la pianificazione urbanistica provinciale.
Ricordo che se questo strumento fosse stato definitivamente approvato, oggi avremmo strumenti operativi generali che per effetto della pianificazione urbanistica e urbana è indubbio che essa aggregherebbe scientificamente quelle aree estraurbane integrabili ai sistemi a rete esistenti,abusi e autorizzati: dal limitrofo confine di Noto con il comune di Pachino.

Su questa questione, rilevo, che c'è una dovuta interessata disattenzione da parte della Consigliera Ignaccolo.

Secondo me non ha messo a fuoco bene le mosse strategiche.
Ma è semplice capirlo facilmente perchè attraverso gli atti di pianificazione, dove non dovuto,è sempli capire che è politica, l'"operazione" portata avanti da Marziano su questa delicata questione dei confini amministrativi.
Lui ha le chiavi per dipanare e redimere equamente la questione. Ma ,haime, gioca con l'altra squadra...

Ecco perchè la provincia di Siracusa sotto questo aspetto è in notevole ambiguo ritardo.

Quello che doveva essere fatto per primo, come atto fondamentale della pianificazione provinciale: viene portato avanti dopo sei anni della presidenza di Bruno Marziano alla provincia di Siracusa.

Hanno distribuito fondi con i GAL e non si vede nulla di nulla sugli assi di nostro specifico interesse.
Ma guardandosi attorno c'è il deserto... anche negli altri...

Un notevole ritardo ed un ingiusto e clientelare uso di fondi europei e quello che rimane all'orizzonte fumante dei resti della campagna for president Bruno Marziano.

Io capisco che le cariatidi dell'eretteo ateniense saranno pronte a biasimare o ignorare quello che vado scrivendo da tempo su questo argomento: in onore del magno Marziano.E le capisco.

E che è evidente che sulla gestione della "exstraterritorialità interessata" della zona di Spinazza, bovemarino sembra evidente che tutti gli atti della provincia tendono a riconfermare e fare esclusivamente gli interessi del comune di Noto.

Ecco perchè non vedo nessuna possibile azione politica da parte di Marziano nei nostri interessi e a nostro favore come territorio istituzionale.

Deve cambiare atteggiamento...nel prossimo futuro...
A livello comunale, questo problema deve essere posto nei programmi di chiunque voglia governare con equilibrio il territorio di Pachino.

Occorre un reiquilibrio territoriale che avvantaggerà molto le casse del comune di Pachino e il suo territorio.

L'autonomia è un fatto importantissimo e sul funzionamento dei meccanismi di riscossione e sulla gestione equilibrata delle risorse e dei servizi si gioca l'autonomia e il benessere delle casse comunali e di conseguenza la possibilità reale di una politica che attui riduzioni possibili sui parametri percentuali delle tasse che sia equa e solidale con i suoi governati e con i cittadini.

Insomma, una questione molto seria...

Io credo che in base alle mie facili previsoni, conquistando l'autonomia amministrativa di queste aree, le "cose" per il comune di Pachino e per le sue amministrazioni cambierebbero alla grande.

Pertanto, se critico il presidente Bruno Marziano è per l'evidente azione di localismo nei confronti della sua città natale e per gli enormi ritardi su questioni di panificazione e gestione provinciale che ritengo carente in toto.

Pertanto, credo sia opportuno a mettere in primo piano questo problema.

E porlo come uno dei punti strategici fondamentali e punto principale cardine di un programma che attraverso la legislazione esistente, i referendum e la pianificazione urbanistica per chi ha la reale voglia politica di cambiare davvero Pachino.

Per questo ci vogliono politici di un certa intelligenza e lungimiranza che provengano da qualsiasi scieramento e formazione politica, non bado a spese.

Ci vogliono politici locali che credono in questo obiettivo che, ricordiamolo, è perseguito dal nostro comune da oltre un secolo.

Dove trovo personale all'altezza del compito fra i nostri politici?

Oggi, questa realtà è nei fatti reali e la legislazione e pianificazione deve ratificare al più presto e modellarsi e modellare forme funzionali degli impianti a rete di Pachino e del suo territorio che non possono essere divisi da meri confini amministrativi.
Pensiamo al gas...
Dunque la prima mossa e punto fondamentale e un nuovo strumento di pianificazione comunale che tenga conto delle realtà limitrofe integrandole in un contesto di previsione che a questo punto è reale!

Marzamemi e Spinazza e Bovemarino fino a San Lorenzo, di fatt:o costituiscono un unico "unicum" urbano.

Saluti,Spiros