An, si concorda una linea col commissario provinciale Cammisuli

PACHINO - "Alleanza Nazionale potrebbe rimanere fuori dalla giunta anche se il sindaco ci concedesse due assessorati". Lo hanno fatto sapere alcuni iscritti del circolo che ritengono poco opportuno ritornare in maggioranza alla luce dei recenti contrasti con alcuni partiti della coalizione ed in primo luogo con Rinascita. Secondo questi componenti del partito di Fini, non sarebbe più un problema di caratterizzare una coalizione dove manca la destra, ma di una vera e propria assenza della "Casa delle Libertà". Ma a frenare gli animi del partito di Fini però c'è il capogruppo in consiglio, Salvatore Di Fede, il quale ritiene che prima di prendere una decisione definitiva sia necessario concordare una linea precisa con il commissario provinciale Fernando Cammisuli. Intanto devono registrarsi dei mutamenti per quanto riguarda la vicenda Udc, ed il benservito che era stato dato a Giliberto.

Sono stati infatti messi nuovamente in discussione gli equilibri prospettati nei giorni scorsi che prevedevano la revoca del giovane assessore sfiduciato dal suo partito. Da indiscrezioni politiche sembra infatti che vi saranno imminenti stravolgimenti nell'organigramma pachinese del partito di Casini, per intervento del coordinatore della zona sud Pippo Gennuso che potrebbe revocare il diktat della segreteria locale. Questo potrebbe rappresentare un'ancora di salvezza per l'uscente assessore Giliberto, al quale oggi non sono state ritirate le deleghe così come era invece previsto, e che potrebbe mantenere la sua carica. Intanto Rinascita non commenta i nuovi eventi e si limita a smentire di essere interessata alla carica di direttore generale del comune.

sa. mar.
Fonte: LaSicilia.it il 25-11-2003 - Categoria: Politica

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la situazione amministrativa a Siracusa Capoluogo.

Rottura nel centrodestra. L'Udc decide di ritirare i suoi assessori al Comune
Politica nostrana nel caos


salvatore maiorca
Rottura in due tempi nel centro-destra sugli assetti degli assessorati e del sottogoverno. E l'Udc minaccia il ritiro dei propri assessori dalla giunta municipale del capoluogo.
Il primo tempo della rottura si è consumato domenica sera. Nell'incontro fra i rappresentanti del centro-destra quelli dell'Udc hanno chiesto che, nonostante la sospensiva decisa dal Tar di Palermo per il commissariamento dell'Asi e, quindi, la indisponibilità di questa carica nella quale viene reintegrato il presidente Nicita, si attuino intanto gli altri punti dell'accordo che era stato precedentemente raggiunto: un altro assessorato del capoluogo e le presidenze della Sogeas e dell'Ias all'Udc. Le due presidenze sarebbero dovute andare rispettivamente a Pippo Musumeci (area Burgaretta) e Franca Gianni (area Gianni). Il quarto assessorato, secondo indiscrezioni, sarebbe stato destinato a Giovanni Magro.
Forza Italia e An non hanno invece aderito alla richiesta dell'Udc. Saltato il presupposto dell'Asi, affermano, non si può discutere del resto soltanto: si deve semmai ridiscutere tutto.
La delegazione dell'Udc non accetta. Lascia la riunione. E si riserva di comunicare la decisione dopo la riunione dell'esecutivo.
Scatta qui il secondo tempo della rottura. L'esecutivo dell'Udc, riunitosi ieri sera, dopo una breve partecipazione del segretario provinciale Pippo Gianni, ascolta la relazione di Turi Magro sulla riunione del Polo e decide di ritirare gli assessori dalla giunta Bufardeci. «Preso atto – dice il comunicato diffuso subito dopo la riunione dell'esecutivo Udc – delle conclusioni a cui è pervenuta la Casa delle libertà nella riunione del 23 scorso; ribadendo la validità della linea del partito espressa in quella sede dalla delegazione incaricata; la giunta esecutiva invita gli assessori in carica al Comune di Siracusa espressi dall'Udc a rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del presidente e del segretario provinciale del partito, in attesa che vengano assunti gli atti consequenziali. La giunta si aggiorna al primo dicembre prossimo».
Gli assessori coinvolti nella decisione dell'esecutivo Udc sono Alberto Chiapparino, Concetto La Bianca e Salvo Sorbello. Ma non pare che ci sia disponibilità alle dimissioni da parte di almeno due dei tre (Chiapparino e Sorbello) essendo il solo La Bianca un fedelissimo di Gianni.
Irraggiungibile il sindaco Bufardeci, nella serata di ieri, per chiedergli una valutazione degli scenari aperti dalla nuova posizione dell'Udc.
Pronto invece alla valutazione l'on. Gino Foti. «È arrivato – afferma il dirigente della Democrazia cristiana – il nuovo ordine di servizio dai dirigenti dell'Udc, alla ricerca di condizionamenti sugli alleati di Forza Italia e An per azioni di interferenza e supremazia della politica sugli enti.
«Si tratta – sottolinea Foti – di un atteggiamento politicamente inaccettabile di chi non si rende conto del fatto che le istituzioni sono regolate da leggi e per costituirne o rimuoverne i vertici occorre seguire le procedure stabilite dalla legge.
«Un diverso comportamento – conclude l'on. Foti – rischia di configurarsi in ipotesi di reato, comunque di violazione di legge».
Per le tredici di oggi è intanto convocata la giunta municipale.