An fuori dall'esecutivo Genovesi accusa Barone

PACHINO – Interviene il presidente provinciale di An sulla crisi del partito all'interno dell'amministrazione pachinese. «Sorprende apprendere da parte del sindaco di Pachino - dichiara Pinuccio Genovesi - che la decisone di An di uscire dalla giunta e dalla maggioranza consiliare sia dipesa dal sottosegretario Uccio Bono e, addirittura, dal suo capo segreteria Bonaiuto e non, come il primo cittadino Sebastiano Barone ben sa, dall'intero partito della città che amministra». Il presidente del partito di Fini nella provincia di Siracusa ci tiene a precisare l'iter della vicenda. «A parte la nota e ben consolidata posizione dell'on. Bono di rispetto assoluto delle autonomie locali, il sindaco sa che la decisione scaturisce dall'assemblea degli iscritti di sabato 19 luglio durante la quale emerse che An, che ha dato in questi mesi un contributo determinante all'amministrazione, non poteva subire la penalizzazione di avere finalmente attribuite due deleghe assessoriali per poi vedersene negata una dopo pochi giorni, salvo poi averla restituita in un futuro incerto e nebuloso e solo dopo l'allargamento della giunta». Il presidente provinciale di An ci tiene a sottolineare che «al di la' dei numeri, è stato posto un problema di dignita' politica e di rilancio reale di una amministrazione che ha evidenziato pericolosi segnali di immobilismo e scarsa capacita' di farsi carico dei problemi della città». Genovesi, ribadendo che la direzione per un rilancio efficiente sia di altro tipo, ci tiene a precisare che «i pochi successi di questa amministrazione sono dovuti all'azione dell'on. Bono che ha fatto finanziare il restauro della piazza di Marzamemi, ha inserito Pachino nell'associazione "Città dei sapori", facendone attribuire la vicepresidenza al sindaco Barone, e che ha ottenuto il finanziamento per realizzare il sogno di dare a Pachino la piscina coperta». Genovesi conclude con un affondo affermando che il problema della gestione amministrativa della città «non può essere risolto con l'attuale assetto frutto di cervellotiche quanto incomprensibili elucubrazioni cencelinistiche, ma al contrario con una proposta di giunta alta in cui dare evidenza al meglio dei partiti della coalizione e tra questi a quelli che hanno più contribuito al sostegno di una azione amministrativa seria ed incisiva».

Carmela Modica
Fonte: La Gazzetta del Sud il 13-08-2003 - Categoria: Politica

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A.N. FUORI DALL'ESECUTIVO....Una barca senza motore.
E' chiaro, oramai a tutti, che dopo la estromissione della parte piu' fattiva e produttiva, a livello amministrativo,di Rinascita, si è passati,contestualmente, all'attacco dell'altra grande forza sociale e politica che volente o nolente si deve ammettere(IN COSCIENZA) è rappresentata dal corpo sociale e politico di Alleanza Nazionale.
Che al di là della diverse visioni e posizioni politiche bisogna riconoscergli una consistenza vera nei valori sociali e politici che si rifanno all'arte del "fare"per Pachino. Anche se il Segretario Provinciale ci tiene a rimarcare alcuni punti qualificanti del rapporto instaurato con l'autonomia locale pachinese, sarebbe da disonesti non dare atto a L'Onorevole Bono che diverse cose ha fatto per il Comune e per l'Amministrazione di Pachino. E su questo penso che bisogna dargli atto della sua azione politica che è coerente con il mandato da Lui ricoperto nell'attuale governo di Centro-Destra. La cosa che più dispiace di tutta questa situazione è la tenuta dell'attuale Sindaco e delle sue posizioni di "autonomia gestionale" che la legge gli attribuisce. Se è costretto dalle forze politiche che lo sostengono a modificare gli assetti della sua giunta è oramai evidente che qualche partito gli impone una condotta politica pilotata che lo porterà, irrimimediabilmente, ad essere sostituito, a sua volta, come un calzino alla fine del suo mandato amministrativo. (a meno che non abbia nel frattempo, anche Lui, aderito a qualche specifico partito di centro allontanandosi di fatto da coloro che loindicarono per questo mandato)
Se non ci sono le condizioni di autonomia politica ne prenda atto e si dichiari il fallimento politico istituzionale di questa coalizione che nel frattempo è diventata minoritaria nel corpo sociale e politico della città.E si dichiari definitivamente la fine di questa belligerante coalizione che pochissimo o nulla ha fatto per Pachino.
Cordiali Saluti