Ambizioso il progetto sul Porto Fossa

PACHINO - E' stato presentato domenica sera nei locali della Banca di Credito Cooperativo uno studio progettuale del Porto Fossa di Marzamemi. Il progetto è stato redatto da Pierpaolo Mallia, ingegnere per l'ambiente ed il territorio, che lo ha realizzato in collaborazione con il dipartimento di idraulica dell'Università di Bologna. Di fronte ad un qualificato pubblico il giovane ingegnere ha illustrato nel dettaglio lo studio progettuale da lui condotto evidenziando in primo luogo i vantaggi anche economici derivanti dalla sua realizzazione. E' infatti stato calcolato che un porto polifunzionale potrebbe avere un gettito di ben due milioni e cinquecentomila euro annui, giustificando ampiamente dunque l'investimento necessario. Uno scalo portuale di alto livello a Marzamemi risulterebbe inoltre di fondamentale importanza dal punto di vista commerciale. La presenza al centro del Mediterraneo comporta infatti delle potenzialità di sviluppo molto ampie e valorizzabili mediante l'utilizzo delle imbarcazioni commerciali del tipo RoRo che permettono ai tir di sganciare le motrici dalla parte trainata, che sarebbe la sola ad essere trasportata in mare, per poi essere riagganciata da altre motrici nel luogo di destinazione. "L'impatto ambientale è stato curato nei minimi dettagli, -spiega l'ingegnere Mallia- prevedendo il reimpiego dei materiali frutto del dragaggio del fondale per la creazione di una nuova area. Ciò permetterebbe un impiego di materiali naturali e dunque del tutto compatibili con l'ambiente". Lo studio di questo progetto secondo le più moderne norme di sicurezza potrebbe rappresentare dunque una grande area di sviluppo per il comune di Pachino e per tutta la zona sud della provincia. Il ritorno economico previsto è infatti di notevole rilevanza. Un progetto di tale portata, per essere realizzato, richiede sicuramente dai tre ai quattro anni di lavoro ma permetterebbe la riqualificazione dell'intera area. "Punto fondamentale è poi la progettazione corretta dei moli foranei, cioè delle barriere per evitare al moto ondoso di entrare nel porto. -continua il progettista- Attualmente lo scalo è totalmente inagibile, esposto sia alle onde provenienti da scirocco che a quelle da grecale, ed i moli attuali non sono assolutamente idonei. Tra l'altro la parte di porto nuova costruita alla Balata è la responsabile principale delle maree metereologiche, cioè dei fenomeni di acqua alta che si verificano puntualmente con l'arrivo dei venti di scirocco che, secondo i dati ondametrici disponibili e registrati da alcuni decenni, sono in prevalenza.

Ciò sta producendo un incessante fenomeno di erosione delle coste soprattutto nella zona del Lido dove diverse abitazioni prima protette dalla battigia oggi stanno crollando nonostante le opere di interventi di manutenzione straordinaria sulle fondamenta, ed inoltre l'accumulo delle alghe che prima non avveniva ora è frequente. Pertanto, -continua il giovane ingegnere- risulteranno vani gli interventi di recupero del centro storico di Marzamemi se non si interverrà proprio sul fenomeno dell'acqua alta che sta distruggendo il basolato del porto Balata. L'attuale parte di molo più recente poi è stata costruita senza tenere conto dello studio delle correnti".
Il progetto, che risulta curato nei minimi dettagli, è stato il frutto di un intenso ed approfondito studio, e nell'illustrarlo il giovane progettista ne ha evidenziato le potenzialità. Unica nota stonata della serata è stata la mancata presenza degli amministratori locali. "Un dato preoccupante questo, -ha commentato Mallia- che conferma quanto poca attenzione ci sia verso il nostro territorio ed il suo futuro sviluppo. Il rammarico comunque non è tanto per chi ha compiuto questo studio quanto per chi ancora una volta perde un'occasione importante.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 30-03-2004 - Categoria: Cronaca

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Amministratori locali e progetti di sviluppo.

Intanto, e bene fare gli auguri al Dott.Ing. Pierpaolo Mallia.Con il quale ho fatto conoscenza via email. Nella particolare occasione di avere, da Lui, ricevuto un messagio cordiale di saluti e con allegate un paio di bellissime foto digitali.La prima, proprio della fossa rada di Marzamemi e un'altra che ritraeva l'area di Vendicari. Stava preparando la sua tesi in Bologna proprio su questo tema. E già allora ho valutato positivamente questa iniziativa e ipotesi di studio e tesi di laurea sulla Fossa rada di Marzamemi. Lo studio è stato presentato, come recita l'articolo dell'amico Marziano, in pubblico. Ho avuto modo di vedere lo schema generale del Piano di sistemazione della rada di Marzamemi che era allegato nella pagina sulla cronaca di Pachino e Portopalo su La Sicilia di sabato passato. Come molti frequentatori di questo sito, oramai, sanno: sono abituato a parlare chiaro. O quanto meno, mi sforzo di esserlo sempre di più. Pertanto quello che dirò qui di seguito non è frutto di polemica in se ma una critica costruttiva al progetto presentato per l'occasione felice della Laurea dell'amico Pierpaolo. Io credo che il Piano sia sopradimensionato rispetto agli impatti di vario livello che si possono riscontrare nell'area. Il risicato sistema della viabilità locale e l'enorme impatto che queste strutture( vedi parcheggio) potrebbe avere nell'insieme urbanistico territoriale e ambientale di Marzamemi, condizionano la sua completa condivisione per alcune scelte che sono state fatte nella definizione progettuale del Piano della Rada. Io credo che potrebbe andare molto bene la sistemazione della rada di Marzamemi come base e area da barche da diporto fino e non superiori ai 12 mt. La stessa area non può,per dimensione del bacino, accogliere gli impianti e le navi da trasporto dei tipo RoRo. Io credo che invece queste ipotesi di insediamento e sistemazione per questo tipo di strutture, e gli spazi necessari di questo tipo di trasporto( RoRo), potrebbero essere accolte molto più agevolmente nella rada di Portopalo. Condivido in pieno lo studio sulle correnti e l'imboccatura rivolta decisamente verso sud della nuova sistemazione di Marzamemi. Questo infatti, bisogna ammetterlo, è il limite maggiore della rada di Portopalo che è esposta a sud: ma nella posizione ad ovest rispetto al Promontorio. Il che, per le caratteristiche peculiari dello stesso, non è la posizione migliore. In quanto, ha sovente a che fare con, il tradizionale mare e vento di ponente che diventa proibitivo in certe periodi dell'anno che ne potrebebro limitare l'uso continuo. Ma la dimensione dello specchio d'acqua della Rada di Portopalo dà maggiori garanzie e credibilità per il futuro incerto di questo tipo di trasporto. Incoraggiato dalla completa e scarsa propensione a affrontare problematiche strutturali e visioni di pianificazioni programmatiche e progettuali, di questo territorio da parte dei politici. Fatto che contraddistingue la classe politica locale in modo tradizionale e trasversale. Altra cosa è la sistemazione della Rada di Marzamemi per le attività da diporto. Le recenti leggi sullo sviluppo di una rete di Porti turistici in Sicilia, mi pare, comprendono anche il potenziamento della rada di Marzamemi e anche quella di Portopalo.I politici di Pachino in quella serata, erano impegnati a trovare il sistema e la maggioranza in consiglio comunale per adottare la delibera e per essere inclusi nei Piani Turistici Locali. E questo progetto è perfettamente in linea per essere preso in seria considerazione da chiunque sia all'amministrazione e che voglia effettivamente e realmente favorire lo sviluppo del territorio di Pachino e di Marzamemi. E più in generale, includendo Portopalo, del Promontorio. Cordiali Saluti. Spiros