Agricoltura, lievi danni a causa delle gelate

PACHINO - Lievi danni sono stati provocati alle colture ortofrutticole locali, negli ultimi giorni, dal freddo intenso che ha interessato gran parte della penisola e che ha assunto connotati davvero insoliti nelle zone del comune di Pachino e dei paesi viciniori. Grandine, vento gelido, pioggia, lievi nevicate a bassa quota che hanno interessato i comuni di Modica, le contrade di Noto Antica e Testa dell'Acqua, oltre naturalmente, alle temperature scese al di sotto del limite di guardia, hanno provocato un allarme generale principalmente tra produttori e agricoltori locali. L'economia di Pachino, si sa, è strettamente legata alla produttività agricola, ciò significa che una "gelata" in questo periodo, che rovinasse, se non tutto, parte del raccolto come è già successo in passato, farebbe risentire i suoi effetti negativi sulla circolazione della moneta fino alla stagione ventura. Bisogna dire comunque, nonostante ancora oggi vi sia chi cerca di ovviare ai problemi legati alle temperature con metodi arcaici e obsoleti, che il settore agricolo e coloro che ne fanno parte, dopo le esperienze negative vissute in un recente passato, si è ormai adeguato, con sistemi antigelo più o meno efficaci, a far fronte a situazioni di estremo pericolo per le colture in serra dettate da variazioni meteorologiche repentine e dell'abbassamento eccessivo della temperatura. I danni maggiori alle colture, comunque, anche se non hanno assunto proporzioni eccessive,si calcolano principalmente nelle zone di bassa quota dato che l'aria calda tende a salire verso l'alto mentre quella fredda ristagna nelle vallate.

Il freddo intenso degli ultimi giorni, inoltre, ha provocato un vero e proprio effetto perverso nell'ambiente agricolo, in quanto, a causa dell'eccessivo gelo, nonostante vi sia un buon prezzo di vendita dei prodotti, dato anche dalla mancanza di ortaggi provenienti dall''estero, i frutti rimangono, in ogni caso, sulle piante in quanto non raggiungono l'ottimale grado di maturazione richiesto dagli acquirenti affinché il prodotto abbia "mercato". Quindi, mentre prima si effettuavano due o tre "raccolte" alla settimana, oggi a stento il prodotto viene raccolto uno o due volte ogni quindici giorni, ciò ha provocato anche il licenziamento di numerosi operai creando, così, notevoli disagi tra gli operatori del settore. In base ai rilevamenti del settore meteorologico,comunque, queste condizioni climatiche non dovrebbero perdurare a lungo, anche si sta per entrare nei così detti "Giorni della merla", a cavallo tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio, ritenuti dagli esperti i giorni più freddi dell'anno.

SALVATORE MONCADA
Fonte: LaSicilia.it il 28-01-2005 - Categoria: Economia

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