Agricoltura, l’allarme della Cia

Agricoltura, l’allarme della Cia Agricoltura siciliana a rischio tracollo. L'allarme lo ha lanciato la Confederazione italiana agricoltori (Cia). «Su 230 mila imprese, sono oltre 35 mila quelle a rischio chiusura nel 2009, per un totale di circa 3 milioni di giornate lavorative in meno e un taglio di 30 mila posti di lavoro», affermano i vertici della Cia. A Palermo si è svolta ieri un'assemblea regionale a cui hanno partecipato un centinaio tra sindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali per avviare un confronto sulle possibili soluzioni per fronteggiare l'emergenza. Tra i presenti anche l'assessore regionale all'agricoltura, Giovanni La Via e il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. «Nel corso degli ultimi cinque anni - ha detto il presidente della Cia Sicilia, Carmelo Gurrieri - l'agricoltura siciliana ha perso oltre 50 mila aziende. Malgrado ciò, rimane ancora vivo un tessuto di circa 230 mila imprese, di cui oltre 110 mila iscritte nei registri delle Camere di commercio dell'Isola».
«Si tratta - ha aggiunto Gurrieri - di un tessuto produttivo che, senza considerare l'indotto, ha assicurato 15 milioni di giornate lavorative ad oltre 130 mila braccianti, producendo oltre 4,5 miliardi di euro di Plv (Produzione lorda vendibile). Oggi questa realtà si trova a subire una riduzione di reddito che stimiamo tra il 15 e il 20 per cento. Tradotto: una perdita di ricchezza che oscilla tra i 700 e i 900 milioni di euro».

La possibilità di rilancio, secondo la Cia siciliana, passa attraverso cinque priorità: il rifinanziamento per i prossimi tre anni gli sgravi contributivi, fermi attualmente al 31 marzo (dal primo aprile i costi previdenziali per le aziende montane passeranno da 8,77 euro a 10,50 e per le aziende svantaggiate da 11,20 a 21 euro al giorno) ma che, con la conferma alla Camera di un emendamento già approvato al Senato, potrebbero al massimo slittare al 31 dicembre 2009; la riduzione dei costi di produzione eliminando le accise sui carburanti agricoli e riducendo l'Iva sui mezzi meccanici e sulle spese per gli investimenti produttivi; l'agevolazione della ristrutturazione delle passività agrarie e dell'accesso al credito agevolato con proroga delle cambiali agrarie, attuazione della normativa sulla ristrutturazione a medio e lungo periodo delle passività agrarie, l'assegnazione alla Crias della competenza per l'erogazione delle linee di credito anche alle aziende agricole e l'aumento dei tetti previsti dalla normativa comunitario sul de minimis; l'immediata erogazione delle somme spettanti agli agricoltori per i premi comunitari e regionali e per i danni da calamità naturali.

L. S.
Fonte: LaSicilia.it il 11-03-2009 - Categoria: Economia

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