Agricola: «Non intendo cambiare assessore»

PACHINO - “Non ho alcuna intenzione di cambiare il mio assessore in seno alla giunta municipale”. Ad affermarlo è stato, nei giorni scorsi, il consigliere comunale Massimo Agricola che ha così smentito le voci che da qualche giorno si rincorrono di un possibile avvicendamento in giunta che vedrebbe l'esautorazione dell'assessore alla protezione civile Antonino Augugliaro e la sua sostituzione con un altro esponente indicato dal consigliere Agricola. “Non ci sarà nessun avvicendamento, -ha continuato Agricola- e chi diffonde queste notizie lo fa solo per bassi interessi personali. L'assessore Augugliaro può dormire sonni tranquilli poichè neanche i diktat di Basilico comporteranno la sua destituzione”. Il consigliere indipendente Agricola inoltre rilancia nello scacchiere politico un'altra proposta. “Non solo Augugliaro non rischia nulla, -ha affermato- ma stiamo chiedendo un ulteriore incremento delle sua visibilità politica, poiché abbiamo le carte in regola per dimostrare il lavoro sin qui svolto e quello che sappiamo fare”.

Lo stesso assessore alla protezione civile ha confermato di aver chiesto l'assegnazione della vicesindacatura e la rubrica dei lavori pubblici, avanzando così le stesse richieste che, secondo indiscrezioni, sarebbero state fatte da Basilico. Tutto comunque sembra rinviato al rientro del primo cittadino attualmente all'estero. Campisi al suo rientro avrà molti nodi da sciogliere e primo fra tutti il rientro proprio dell'assessore Basilico ad oggi ancora convalescente. Poi, ci sarà anche la relazione semestrale sull'attività amministrativa. “Noi possiamo dimostrare e documentare il super lavoro svolto fino ad oggi, -ha concluso Agricola-. Non so se gli altri potranno fare altrettanto. Non voglio sindacare su quanto sanno fare gli altri assessori, ma certamente nelle rubriche che fanno capo ad Augugliaro si è fatto di più”.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 24-10-2007 - Categoria: Politica

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"Uno che vada bene al signor Borgh esiste o lo si deve inventare? Tutti bravi a fare critica mentre la città va in malora.... "

me ne possono andare tanti bene, signor Buggea, ma non sono tra quelli che adesso governano.

"Non sarebbe più facile lavorare tutti insieme per riportare Pachino ad essere una città vivibile e piena di armonia?"

guardi che non sono stato io a prendere a botte l'assessore basilico, l'armonia la dovrebbe pretendere almeno da chi si trova nella stessa squadra.
il problema che ha l'amministrazione Campisi è enorme. Tra di loro si scannano e non si sopportano, vedi cosa dichiara Agricola, è un dato di fatto. Avrei preferito un'amministrazione a me antipatica ma che lavora, che potrei criticare su fatti ben precisi. Il danno è che li devo criticare perché tra loro litigano, il sindaco se ne va in vacanza e un'opera per Pachino non la fanno. Se poi dobbiamo mettere il fatto che finanziano spettacoli di dubbio gusto e utilità e lasciano le strade coi buchi, che dovrei dire !? che l'amministrazione va bene ? non posso.

Guardi che a me Campisi non mi convinceva già da prima, ma la sua volontà di aprire a tutto il centrosinistra mi aveva illuso e gli avevo dato fiducia, fino a fare l'assessore con lui. Ma quando ho toccato con mano la sua incapacità politica e amministrativa ho preferito non continuare ad essere responsabile di una cattiva amministrazione. Le assicuro che potevo benissimo continuare a stare seduto su quella sedia per tutto il tempo che volevo, non l'ho fatto proprio perché ho la presuntuosa ambizione di essere utile, e constatatone l'impossibilità, insieme agli altri assessori, con molta dignità politica ci siamo dimessi.
La prego,quindi, di non accomunarmi con gli attuali pseudo politici e neppure con altri passati, credo di non meritarmelo.

Per trovare rimedio alle prossime elezioni basterebbe un piccolo stratagemma, chiedere il conto dei voti dati (non di quelli venduti) ai nostri eletti. Sembra una piccola cosa, ma rivoluzionerebbe la politica pachinese.

la saluto cordialmente, Turi Borgh
Magari vivo nel mondo delle favole oppure ho in mente un'idea delle istitutzioni democratiche ormai incompatibile con i tristissimi esempi che oggi vediamo, ma sentire un Consigliere Comunale affermare: "non ho alcuna intenzione di cambiare il mio assessore in seno alla giunta municipale" mette, come minimo, i brividi.
Da quando un singolo Consigliere Comunale può essere "possessore" di un Assessore?
Cos'è? Si comprano, si scambiano, si collezionano?
Ecco il vero dilemma da sciogliere.
Se appare "normale" che la governabilità di un territorio possa dipendere da un singolo elemento che si erge a "piccolo dittatore del suo piccolo spazio" e che questo pensi di governare anche lo spazio circostante, tanto vale riavvolgere il nastro e riconinciare tutto dal 1946, perchè i concetti di democrazia, partecipazione, rappresentanza e ruolo dei partiti politici quì sono andati definitivamente perduti.
Posso poi condividere il senso di "stanchezza" dei cittadini di fronte alle liti tra politici, ma leggere ancora commenti di un qualunquismo disarmante ormai mi provoca l'orticaria.
Il caso Pachino è limpido.
Chi ha puntato su questo Sindaco ed ha contribuito alla sua elezione ha commesso un tragico errore di valutazione e di questo (mi auguro) risponderà in futuro agli elettori (posto che questi abbiano sufficiente memoria).
Chi, in mancanza delle condizioni politiche per amministrare, si è dimesso, si è comportato nella maniera più degna possibile ed oggi non gli si può imputare alcuna "sete di potere".
Chi, non avendo avuto l'investitura dei cittadini (che avevano eletto un'amministrazione di centro-sinistra), oggi si ostina a reggere in piedi una "maggioranza-nana", senza colore e con un solo obiettivo programmatico: qualunque cosa accada non scendere mai sotto gli otto consiglieri necessari ad evitare la sfiducia, non può sostenere di agire per i cittadini ed il territorio.
Chi, infine, avendo tutti gli elementi e le informazioni per giudicare serenamente, continua a fare di tutta l'erba politica un unico fascio e si guarda bene dal partecipare o prendere una chiara posizione, è segno che forse, in realtà, non gliene frega niente da chi e, soprattutto, come viene amministrato.
Giancarlo Barone