Acqua, è guerra tra due Comuni

Acqua, è guerra tra due Comuni E' ormai scontro aperto sulla questione idrica tra i comuni di Pachino e Portopalo. Dopo i rilievi del capo dell'ufficio tecnico pachinese, l'architetto Vincenzo Frazzetto, immeditata è arrivata la replica del vicesindaco Michele Taccone. «Siamo rimasti sorpresi dalla lettura delle dichiarazioni del funzionario pachinese, quasi del tutto destituite di fondamento e che denotano, da parte sua, una scarsa conoscenza della situazione. La vecchia convenzione, scaduta da diversi anni e che a Pachino è convenuto non rinnovare, - afferma Michele Taccone – prevedeva il prelievo d'acqua dal pozzo di proprietà di Portopalo a fronte di un terzo del quantitativo giornaliero da dare a Pachino per l'utilizzo della condotta. Non c'erano altri oneri a carico del comune portopalese per l'utilizzo della stessa condotta. Pachino, a parte i 5 litri dal pozzo di Scalarangio, previsti da quando Portopalo divenne comune autonomo, ci doveva dare i due terzi giornalieri dal pozzo di contrada Stafenna. I costi dell'energia elettrica competevano al comune portopalese. Naturalmente il pallino della situazione è rimasto sempre saldamente in mano a Pachino, a tal punto che spesso ci trovavamo, secondo quanto veniva rilevato dai nostri operai, con un quantitativo inferiore rispetto al previsto. Situazione registrata fino a poco tempo fa. Pertanto, la circostanza riguardante un terzo dei costi a carico del comune di Portopalo per la manutenzione della condotta, come rilevato dall'architetto Frazzetto, non risulta in nessuna convenzione». Il vicesindaco portopalese ricorda anche la circostanza in cui Portopalo ha sborsato cinquemila euro per necessità legate al funzionamento della condotta. «Abbiamo acconsentito ad uscire quella somma non perché spettasse a Portopalo ma solo perché l'emergenza continua che si registrava a Pachino si riverberava anche su di noi.

Ci sono tanti casi in cui Pachino non ci ha garantito il quantitativo d'acqua previsto nella convenzione ed è stato questo uno dei motivi che ci ha convinti a trovare altre soluzioni, con l'individuazione di un altro pozzo, per svincolarci dalla dipendenza pachinese. Guarda caso tutte le situazioni in cui siamo legati al comune di Pachino, acqua, cimitero e discarica, sono state caratterizzate da grossi problemi». Per la nuova convenzione le clausole sono molto semplici: a Portopalo 5 litri d'acqua per 24 ore dal pozzo di contrada Stafenna, a Pachino la disponibilità per un anno del suddetto pozzo, con costi di energia elettrica a carico del comune pachinese tramite cambio del contratto di fornitura (senza cavi volanti, dunque). «La posizione palesata da parte nostra è semplice e di puro buon senso – sottolinea il vicesindaco Taccone – poiché abbiamo sempre improntato i rapporti con il comune limitrofo in base a clausole ben precise e definite da accordi sottoscritti dai due comuni. Pachino deve capire che i tempi sono cambiati». Nei rapporti tra Pachino e Portopalo riaffiorano vecchie ruggini risalenti al periodo antecedente l'autonomia amministrativa portopalese. Ruggini che sono rispuntate fino ai giorni nostri e su un tema, l'erogazione idrica da garantire a tutti i residenti, che viene considerato come uno dei più importanti. Taccone si dice meravigliato di una circostanza. «Mi sarei aspettato che determinate sottolineature arrivassero da ambienti politici e non burocratici. Ma questo – dice Michele Taccone - è probabilmente lo specchio della realtà istituzionale pachinese che non merita altri commenti».

L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 13-10-2008 - Categoria: Cronaca

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