A dispetto dei numeri l'Amministrazione vuole salvare tutti i comprensivi

A dispetto dei numeri l'Amministrazione vuole salvare tutti i comprensivi PACHINO - L'Amministrazione comunale pachinese ha deciso di proporre, al tavolo provinciale e alla Regione, il mantenimento di quattro istituti comprensivi, non tenendo così conto delle direttive arrivate dalla Regione stessa, che di fatto prevedono già il taglio certo di una dirigenza scolastica con la cancellazione dell'istituto comprensivo Carmelo Sgroi. Questa scuola, infatti, nonostante un alto livello qualitativo dell'insegnamento è andata incontro a una progressiva riduzione, negli anni, del numero dei suoi iscritti, oggi al di sotto delle 500 unità, ritenuta la soglia minima affinché si possa godere di un'autonomia propria. Una decisione, quella della casa municipale, in controtendenza con gli stessi indirizzi adottati dai consigli di istituto. I comprensivi Pellico, Verga e Brancati, infatti, hanno optato per la riduzione a tre scuole, mentre l'istituto Sgroi, addirittura, ha previsto una «razionalizzazione» a due istituti comprensivi. In un certo senso, dunque, la decisione della casa comunale ha sorpreso tutti e sembra motivata dal fatto che, da tempo, si lavora per un rilancio del comprensivo oggi sottodimensionato. La scuola Sgroi, inoltre, viene ritenuta una presenza importante sul territorio e un presidio fondamentale per le finalità educative e sociali, tant'è che la direzione, da tempo, organizza dei progetti finalizzati alla lotta del fenomeno della dispersione scolastica. La decisione adottata dall'Amministrazione, a taluno tuttavia è apparsa «pilatesca» e volta a rinviare ad altri la responsabilità di un taglio che appare doloroso e tuttavia inevitabile.

Il numero degli istituti comprensivi, infatti, sarà calcolato su base comprensoriale e in rapporto alla popolazione e al numero degli iscritti. Le circolari regionali danno come indicazione base quello di una frequenza di 1000 alunni. A tale quorum si sono ispirate le decisioni delle città di Avola e Noto che, pur avendo una popolazione superiore rispetto a Pachino, hanno optato per tre istituti ridimensionando spontaneamente il numero delle scuole. Altro fattore scarsamente preso in considerazione è quello relativo alla distribuzione dei locali. Attualmente a Pachino vi è una cattiva distribuzione delle aule, per cui vi sono scuole che hanno un surplus di strutture, alcune delle quali risultano persino inutilizzate, e scuole dove invece sono state ricavate aule anche in luoghi non deputati alle attività di insegnamento frontale, come le aule magne o i laboratori che hanno dovuto fare posto alle classi. Il ridimensionamento poteva essere un'occasione, dunque, per una rimodulazione logistica e una migliore assegnazione delle strutture a un istituto piuttosto che a un altro, e ciò nell'ottica di una migliore risposta alle esigenze del territorio. Il rischio concreto è che i tagli alle scuole di Pachino arrivino comunque, imposti dagli organi sovracomunali, senza che sia stato fatto un riassetto concreto e funzionale delle strutture.

Salvo marziano


L'assessore Centorrino: «Ci rifacciamo alla legge regionale»



Il dimensionamento degli istituti scolastici verrà applicato entro l'anno scolastico 2012/2013 sulla base della legge regionale 200 che impone un'utenza tra le 500 e 900 unità. Lo ha confermato l'assessore regionale all'Istruzione, Mario Centorrino, due giorni fa, rispondendo alle perplessità di una parte del mondo della scuola dopo le disposizioni inserite nella legge di stabilità approvata venerdì, che spostano l'asse minimo a 600 unità. «Ci rifacciamo alla legge regionale», ha confermato Centorrino. Che ha ricordato: «Già nella manovra di luglio erano contenute queste disposizioni, contro cui la Regione ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale». Perciò i Comuni e le Provincie continueranno a inviare i propri piani di dimensionamento alla Regione che, dopo averli vagliati, provvederà a applicarli o a bocciarli e decidere per conto proprio. Il piano presentato dalla Provincia regionale prevede la perdita, da parte dell'Ipa, della sezione di Rosolini, che insieme con la sezione turistica dell'Ipc di Siracusa, formerebbe un nuovo istituto, compensando il taglio di presidenza dell'Itas di Siracusa.

Massimiliano Torneo
Fonte: LaSicilia.it il 16-11-2011 - Categoria: Cronaca

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