10 luglio 1943: il ricordo dello sbarco alleato

10 luglio 1943: il ricordo dello sbarco alleato CONTRADA CONCERIE - Ieri mattina, in contrada concerie, si è ricordato lo sbarco degli alleati del 10 Luglio del 1943. La giornata ventosa e la splendida cornice di "funnu i varchi", hanno accolto moltissimi reduci canadesi della seconda guerra mondiale, molte autorità locali, una rappresentanza delle nostre forze armate, la banda musicale locale, alcuni studenti di diverse scuole della città e una moltitudine di gente incuriosita. Tra i tanti spettatori anche due "nonnetti" che lo sbarco lo hanno vissuto veramente e che forse, più di tutti gli altri, gettando uno sguardo alla non tanto lontana "storia patria" hanno versato qualche lacrima di autentico dolore. A condurre l'evento c'erano il sindaco Sebastiano Barone e il vicesindaco Emanuele Rotta, come rappresentanza pachinese, a rappresentare i canadesi sono stati invece il ministro canadese Peter MacKellar ed il colonnello Wojcik dell'ambasciata canadese a Roma, traduttrice e speaker della giornata e stata la dottoressa Vanessa Crisafi. «Siamo qui oggi - ha esordito il sindaco Barone - per ricordare lo sbarco alleato. Quella di oggi è la seconda fase di una manifestazione iniziata lo scorso anno e che dovrebbe concludersi tra pochi giorni con l'apposizione nella zona di due targhe commemorative. Questa zona conserva un pezzo della nostra storia e troppo spesso è stata dimenticata, la mia speranza è che nel prossimo futuro, questo luogo diventi un punto fermo per molti turisti, un luogo da visitare e da "tutelare"». Il sindaco nel suo discorso, ha voluto ricordare che dopo la seconda guerra molti italiani, e soprattutto molti pachinesi, sono stati costretti ad andare in Canada per trovare lavoro e che proprio in Canada sono stati ben accolti ed integrati.

Il momento di ieri ha voluto unire ideologicamente i due popoli, l'unione di questi, può essere ben rappresentata dalle due targhe che troneggiavano ieri. Una prima targa, sorretta da un grande leggio e tenuta coperta durante tutta la cerimonia, descriveva il territorio italiano interessato dallo sbarco ed il piano delle operazioni di liberazioni attuate dai Canadesi. Una seconda targa, anch'essa tenuta coperta durante tutto lo svolgimento della manifestazione, descriveva lo sbarco in Sicilia. La targa, che tra breve verrà apposta su un leggio e conservata nei luoghi dello sbarco, descriveva sia in inglese che in italiano, le modalità e lo svolgimento dello sbarco alleato sulle nostre coste. Nel non troppo lontano 1943, la Sicilia, ed in particolar modo Pachino, vennero subito liberate dagli alleati. Non bisogna dimenticare però che anche Pachino contò i suoi morti, vittime innocenti di un destino sopraffattore, poveri uomini destinati a morire troppo in fretta. La manifestazione di ieri mattina, ha voluto ricordare un passato amaro, cercando però di fare riflettere tutti sul presente e sul futuro. Il mondo in cui viviamo non è certo tranquillo, dall'11 Settembre del 2001, i tragici avvenimenti mondiali si sono susseguiti velocemente, facendo aleggiare costantemente l'incubo guerra su tutto il mondo. Il ricordo di quanto è accaduto più di sessant'anni fa dovrebbe far riflettere, sperando che gli incubi del passato non ritornino nel mondo di oggi.

Silvestra Sorbera
Fonte: LaSicilia.it il 21-09-2005 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
A testa i musolino.


La strenua resistenza di quelli che la dichiararono alle masse,mosse,e folte, fra le altre frottole vi fu anche una frase detta da Benito:"Li inchioderemo sul bagno asciuga".In effetti si tratto dell'ennesima frase buttata al vento da l'Onorevole Benito Mussolini per convincere i suoi dell'imminente vittoria delle forze del triplice ed immarcescibile Asse (Germania,Italia e Giappone). Fatto stà che le forze di contenimento nel promontorio si basavano prioritariamente su una brigata tedesca che disponeva di varie postazioni e bunker, con commandi, al Corridore Campana a a Pagliarello: dove c'era posizionata la stazione radio.Altri alloggi di soldati italiani erano,con i comandi, nei casamenti di Maucini.
L'aereoporto di Pachino era gestito dalle forze italiane e tedesche e oltre agli aerei veri,pochi, c'erano posizionati in contrada Xirbata una discreta quantità di aerei fatti di legno, per fare massa e per indurre l'avversario inglese e i suoi ricognitori che partivano da Malta, che il Promontorio era una roccaforte imprendibile. Fatto stà che la mattina del 10 Luglio 1943 la Highlander canadese entro nel golfo di Costa dell'Ambra non considerando minimamente la posizione di Concerie e la tanto decantata "funnu i varchi" che con lo sbarco,reale, c'entra assai poco.Tutta al più: poteva essere un ottimo punto di osservazione. Perchè è documentato ampiamente che i sistemi di sbarco di allora,ma anche di ora: si basano prioritariamente sulle spiagge libere. Considerato che lo sbarco avvenne prendendo anche buona parte di Contrada Raneddi fino a Porto Ulisse sarebbe stato meglio posizionare le icone memoriali in contrada Chiappa e nello sperone roccioso,tufaceo, e che vede in sito anche una ingente,torre tecnica (site two) istallazione della NATO.
Ma tornando al titolo del commento molti non sanno,fra i giovani,ma anche fra quelli meno giovani, che in contrada Viruga vicino la forgia che rimane a 500 metri in linea d'aria da funni i varchi, nelle immediate adiacenze con il mare, c'era una vecchia casa.Il proprietario della stessa,forse un certo signor( non so come si chiama),un evidente nostalgico del triste passato: costrui nel tetto del fabbricato,a guerra finita, e forse negli anni 60: una grossa testa con elmo che riproduceva la testa di Mussolini.

Frequentata nei mesi della passa delle marzaiole, di cui, insieme a mio padre, sono stato emerito e velocissimo segugio,ma meglio Cernieco dell'Etna, la vedevo da lontano e mi chiedevo: ma chi sarà mai quel signore riprodotto in quella specie di lugubre monumento??? La risposta arrivo dalla ciurma dei cacciatori che avendo visto passare le "curriole" a mezzo chilometro di distanza dalla nostra postazione, e dunque rimasti a bocca asciutta per quella serata: cominciarono a scaricare,doppiette,sovrapposti,fucili automatici,Franchi e Breda, nel capoccione in gesso di quell'icona triste e sventurata che tanto sangue e pianto ha fatto versare a l'Italia tutta.....

Ambrati saluti,Spiros