Pachino - annuale cronistoria di immoralità politica

Ad un anno esatto dalle ultime elezioni Comunali di Pachino, daremo un servizio al cittadino “distratto” tracciando un quadro della situazione politica pachinese da ricordare negli anni a venire come laboratorio di immoralità politica. In tale laboratorio i chimici della politica hanno tentato di sperimentare di tutto ed anche di più, a cominciare della scelta di un Sindaco che dopo 2 volte precedenti andate a vuoto con il centro destra si presenta con il Centro Sinistra, il cui popolo lo accoglie a braccia aperte come se non aspettava altro. Dopo solo qualche mese iniziano i primi test di laboratorio. Alcuni consiglieri ed assessori della maggioranza, adducendo contrasti personali con il primo cittadino, scappano all’opposizione confluendo nell’M.P.A. Subito dopo anche l’assessore dei verdi è costretto a dimettersi “pur di non sottostare” (sue testuali parole) ad azioni dispotiche cui il Sindaco costringeva i suoi assessori. Per sostituirlo il Sindaco cominciava ad avere bisogno di pezzi di altri schieramenti che in campagna elettorale avevano appoggiato altri candidati. Ed è così che i Ds saltano nella barca del vincitore, sposando un progetto politico che avevano criticato solo qualche mese prima.

Ma non è stato così facile gestire quell’assessorato dato che il Sindaco continuava a gestire la cosa pubblica ed il palazzo comunale in modo troppo personalistico e vendicativo verso tutti coloro che non lo avevano appoggiato durante le elezioni Comunali (così come si legge nel comunicato che tutti i partiti del centro sinistra di Pachino hanno affisso ai muri). Ed è così che 6 assessori su 7 si dimettono in una azione eclatante con cui vorrebbero intimorire il Sindaco per ridimensionarne il suo personalismo politico, chiedendo inoltre più visibilità per le azioni dei propri partiti. Invece che sottomettersi, così come sperato dai partiti dell’ex maggioranza, oppure dimettersi così come dettato da una certa etica politica, il Sindaco, mettendo in atto una azione lontana dalla morale politica, ha svoltato la barra della sua Nave in direzione opposta a quella per cui gli elettori lo avevano eletto, ritornando a bussare alla porta dello schieramento da cui proveniva nel passato, evidenziando confusione mentale nel cittadino che lo ha visto in campagna elettorale dal palco della Piazza di Pachino gridare con tutto il fiato in corpo “VERGOGNA” verso i suoi avversari politici, gli stessi ai quali adesso per convenienza tende la mano. In un primo tempo alcuni partiti della Casa della Libertà accettano di buon grado il richiamo del Sindaco ma il fermo rifiuto di Alleanza Nazionale e dell’M.P.A li ha fatti ritornare ufficialmente sui loro passi.

E se i consiglieri di A.N e dell’M.P.A. hanno mantenuto un comportamento coerente, tenendosi allo stesso tempo fuori da questo brutto momento di storia pechinese, il Centro Sinistra in un comunicato ha invece chiesto di sfiduciare il Sindaco chiedendo nel contempo scusa ai Pachinesi per l’errore avuto nella scelta della persona. La sfiducia richiesta dai partiti del centro sinistra non ha avuto corso poiché solo 11 consiglieri l’hanno firmata a fronte di solo 8 consiglieri che appoggiano il Sindaco a cui questi ha già dato da gestire posti assessoriali o consulenze varie, mentre soltanto 1 consigliere si è astenuto per dare al Sindaco un’ultima possibilità. In tutto questo tempo perso ed in tutte queste varie operazioni di bassa etica politica chi ne piange le conseguenze sono soltanto i cittadini ormai sfiduciati da questa politica che non guarda ai progetti da sviluppare, alle infrastrutture da sistemare, ai problemi della gente, ma si interessa soltanto dei problemi interpersonali e “politici”. Una tale amministrazione che attualmente è stata ripudiata sia dai partiti del centro sinistra (Governo e Provincia) che dai partiti del centro destra (Regione) cosa spera di vedersi finanziato se è rappresentata solo da 8 consiglieri e da altrettanti amici e parenti? Sicuramente si andrà verso un periodo di blocco totale fino a quando non si convinceranno di chiudere questa bruttissima pagina della storia di Pachino con nuove elezioni, poiché non stiamo sicuramente dando una bella impressione a chi guarda dall’esterno alla patria del ciliegino con interessata curiosità per questo laboratorio politico di incredibile” moralità”.

Fin qui la cronaca dell’ultimo anno dell’Amministrazione Comunale di Pachino. A questo punto dobbiamo solo sperare che la mancata sfiducia possa trasformarsi in un fattore positivo almeno dal punto di vista turistico affinché si abbia da dialogare con delle persone del luogo che comunque proveranno a fare qualcosa di buono rispetto ad un Commissario che si vedeva poco durante la settimana. E se questo qualcosa di buono dovesse arrivare saremo sempre pronti a tornare sui nostri passi documentandone le eventuali lodi.


Cav. Pasquale Aliffi – Presidente del Comitato pro Marzamemi
Pubblicata da: Pasquale Aliffi il 25-06-2007 23:53 in Opinioni

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Egregio cavaliere Aliffi, credo faccia torto alla sua capacità di essere attento osservatore della politica pachinese, quale dice di essere, affermando quanto sopra si legge.

Sono d'accordo con lei quando parla di immoralità politica e di strani comportamenti da parte, soprattutto del sindaco, ma anche di alcuni consiglieri o presunti uomini politici. Certamente Pachino si distingue per eccessiva voglia di sperimentare la politica, in special modo quando si tratta di cambiare casacca. Quando si tratta di fare doppi e tripli salti, con cambi di corsia.

Quando ciò avviene, come è avvenuto a Pachino, è giusto condannare la dubbia moralità dei protagonisti, e su questo mi trova d'accordo, tanto è vero che un mio precedente comunicato parlava proprio di politica senza onore.
Ma non le consento di affermare che "......Ed è così che i Ds saltano nella barca del vincitore, sposando un progetto politico che avevano criticato solo qualche mese prima.....". La nostra scelta di entrare in giunta, preceduta dalla scelta di accettare la vicepresidenza del consiglio comunale, fa parte di un ragionamento politico ben preciso, comunicato più volte negli organi di stampa e nei vari siti web, questo compreso, che non possono esserle sfuggiti. A meno che non sia proprio lei il cittadino distratto.

Abbiamo fatto una scelta alla fine di una discussione in sezione molto approfondita, sofferta e partecipata, ma alla fine abbiamo convenuto che avevamo il dovere di recuperare quel progetto politico riformista di centrosinistra, che noi per primi avevamo creato e sostenuto fino al 26 gennaio 2006, con la controfirma di Rita Borsellino.

Le vicende successive ci hanno detto che Campisi non era l'uomo adatto a guidare una giunta e una amministrazione di centrosinistra e, dico io, nessun'altro tipo di amministrazione. Ma il progetto politico che abbiamo sostenuto lo rivendichiamo come elemento essenziale della nostra identità di forza responsabile di governo. Questo per quanto riguarda i DS, che difendo da qualsiasi definizione superficiale e qualunquistica, soprattutto, ovviamente perchè ne sono stato il principale protagonista nelle decisioni discusse.

Ribadisco la mia stima nei suoi confronti ma le chiedo maggiore attenzione sui vari passaggi verificatisi. Non è vero che siamo tutti uguali. Quanto alle affermazioni successive, sulla nostra intenzione di intimorire il sindaco, oppure di sottometterlo, ebbene, le devo dire che continua ad essere distratto. Non appartiene ai DS, e e neppure ai nostri alleati, la cultura del ricatto. Un ricatto, di norma, si fa di nascosto, noi invece abbiamo sostenuto le nostre posizioni in maniera trasparente e corretta. Perchè credevamo, sbagliando, di avere a che fare con un uomo politico.

Purtroppo per noi e per Pachino non era così. Auguro a lei, a me e ai pachinesi tutti, un grosso BUONA FORTUNA.
Egregio Dott. Borg.
Mi scuso intanto per il ritardo nella risposta che non è arrivata repentina soltanto per non aver avuto la possibilità di collegamento internet nell’ultima settimana. Per prima cosa ricambio sinceramente la stima nei suoi confronti poiché dai discorsi che leggo a sua firma la reputo un politico di mestiere di cui Pachino, a parte qualcuno, in questo momento scarseggia. In secondo luogo voglio meglio specificare il mio concetto di “intimorire il Sindaco” con la vostra azione dimissionaria di massa. Io non mi riferisco affatto al ricatto che ha sbandierato il Sindaco. Ma voglio dire che con quel gesto avete provato a farlo ridimensionare nella sua azione che tanti di voi ritenevano dispotica. Poi per quanto riguarda il ricatto, se tale era quella lettera che Lei ha reso pubblica su questo e su altri siti internet, io non ci vedo sinceramente niente di ricattabile. Vede come sono attento a tutto quello che succede.

Io non sono distratto. Noto tutto quello che di “politico” si muove in giro. Ed è così che ho notato quel mestiere politico di cui gliene faccio merito. Quello che avevo notato, però, me lo tenevo per me e non avevo alcuna intenzione di evidenziarlo ma Lei mi va a riprendere e mi stuzzica su quelli che secondo il mio punto di vista sono stati i reali fatti accaduti nell’ultimo anno politico di Pachino. Ebbene, nell’autunno scorso, avendo Lei avuto sentore dell’imminente passaggio dei 3 consiglieri della maggioranza all’M.P.A , esattamente una settimana prima che ciò accadesse, ha tolto l’appoggio esterno all’Amministrazione Campisi, giustificando tale atto con una forte critica dello scarso lavoro fin lì svolto dal Sindaco, dimostrando grande scaltrezza politica poiché intravedeva in questo il forte bisogno del Sindaco che da li a poco si sarebbe trovato senza maggioranza e l’eventuale vostro appoggio avrebbe pesato molto in termini contrattuali. Quello che poi è esattamente accaduto con il Suo assessorato Dott. Borg

Cordiali saluti e spero senza rancore.

Pasquale Aliffi