Excusatio non petita accusatio manifesta.

Excusatio non petita accusatio manifesta. Letteralmente scusa non richiesta, accusa manifesta. Si dice quando qualcuno anticipa le proprie giustificazioni, senza che sia stato previamente accusato dall'interlocutore, tradendo cosi un senso di colpevolezza.

Sì, perché nel nostro articolo “Il Festival del Cinema di Frontiera s’ha da fare” non avevamo mosso critica alcuna a carico di chicchessia.

Allora basterebbe questo vecchio detto latino a dare il senso della nostra replica a un commento che abbiamo avuto modo di leggere sulle colonne del giornale telematico Pachino CamNews, stizzito e assolutamente illogico perché PRIVO DI ARGOMENTAZIONI GIURIDICHE, ma pieno ZEPPO DI INGIURIE E DIFFAMAZIONI.

Per formazione consideriamo sempre i nostri interlocutori portatori anch’essi di verità, parziali e non definitive, ma pur sempre verità, e per il rispetto che portiamo all’Altro, tralasciamo deliberatamente le “ingiurie e le diffamazioni” che ci sono state gratuitamente rivolte.

Ci piace, invece concentrarci non sull’uomo ma sulla sua narrativa e cercheremo di cogliere in essa i nuclei fondamentali del pensare e, dunque, anche le motivazioni e le cause che spingono ad agire e narrare. Nel fluire di questa narrazione si possono cogliere evidenti errori cognitivi che portano, come logica conseguenza, al deragliamento logico-argomentativo.

Nelle affermazioni “quando mi tirano con insistenza per la giacca!”, o “si prova a tirarmi per la giacca sulla questione del festival di Frontiera”, si coglie il senso di una evidente TENDENZA ALLA PERSONALIZZAZIONE. Perché riferire a se stessi una domanda rivolta ad un’intera area politica di cui la sua è una piccolissima e insignificante parte?

L’altra asserzione, ovvero l’accusa di “insinuare in modo subdolo che si tratterebbe di finanziamenti ad associazioni a [lui] vicine”, o più in generale alla sinistra”, evidenzia, senza alcuna ombra di dubbio, il possesso di una dote sovrumana, la capacità di LEGGERE IL PENSIERO altrui.

Delle emblematiche espressioni: “mi accorgo che stupidamente e con …”, e ancora: “parla a vanvera “ si capisce la sottolineatura che il narratore è il solo e unico uomo di scienza che Pachino possegga, che l’Altro è un poverello di spirito. Forse il narratore non si avvede che la sua narrativa, è ASSOLUTISTICA E DICOTOMICA/b>: tutto nero o tutto bianco. Nella fattispecie lui è l’unico intelligente, l’altro è solo ed essenzialmente stupido.

Ma l’apoteosi di liricità la si raggiunge nell’accusa di NARCISISMO rivolta ad altri: “soggetti pachinesi che amano sollevare sterili polemiche ed inesistenti polveroni per ottenere la ribalta di qualche articolo sul giornale”. Qui non possiamo non rilevare che la differenza tra il Nostro Interlocutore e Noi è davvero abbissale!! Noi non usiamo occupare la scena tutti i giorni sui giornali locali ad accusare un sindaco (che certo ha i suoi torti politici evidenti) di essere ………………….. Noi “andiamo in scena” tutti i giorni, nel silenzio del profetico detto di Matteo “non sappia la tua sinistra cosa fa la destra” per il LAVORO DI VOLONTARIATO TOTALMENTE GRATUITO E PRIVO DI SOVVENZIONI PUBBLICHE E PRIVATE che svolgiamo a favore dei bisognosi di questo paese. Occasionalmente, “occupiamo la scena” anche quando organizziamo convegni a carattere scientifico nazionale (vedi Seminario di Neuroscienze a Portopalo di Capo Passero), o quando diamo libera espressione alla creatività dei nostri alunni, rendendoli protagonisti della loro vita (vedi Ricorrenza del 4 Novembre), e non passivi spettatori della DEMAGOGIA DEGLI ADULTI o ancora, per la nostra attività di ricerca scientifica, realizzata fuori dai circuiti accademici egemonizzati dalla politica di sinistra e di destra, come comprovano le nostre pubblicazioni di pedagogia, storia, filosofica e neuroscienze.

Dunque, l’unico vero NARCISISMO che, come cittadini di Pachino, stiamo sperimentando sulla nostra pelle da circa un ventennio, è quello dei POLITICI LOCALI, senza distinzione alcuna, la cui cifra fondamentale è quell’EGO IPERTROFICO: “io…io, io voglio…..io voglio…io voglio, questo mi spetta….questo è mio, questo tocca a me e al mio parente”, che ha condotto PACHINO alla STAGIONE PIÙ NERA della sua storia.

E, ahimè! All’interno di questa storia v’è quella NERISSIMA DELLA SINISTRA LOCALE, ridotta, da un ventennio, a un ruolo di semplice insignificante comparsa.

Dott. Sebastiano LUPO
Coordinatore Locale di IDV
Pubblicata da: Corrado Modica il 07-05-2013 20:54 in Comunicati

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