Discarica di Camporeale: Considerazioni sulla lettera di diffida della SoAmbiente

Discarica di Camporeale: Considerazioni sulla lettera di diffida della SoAmbiente PACHINO - In questi giorni è stata resa pubblica una lettera ufficiale di diffida con cui la ditta agrigentina SoAmbiente avverte il Comune di Pachino che, nel caso il Sindaco ponesse ostacoli alla realizzazione della discarica di Campo Reale, la ditta chiederà al Comune il risarcimento dei danni, per una somma complessiva di circa 60 milioni di euro.

L’Osservatorio, letta la diffida, sente il dovere di fare alcune osservazioni:

1) La ditta afferma di aver portato avanti il progetto di “un impianto di smaltimento di rifiuti non pericolosi”, ben diverso dalla discarica di inerti di cui tanto si è parlato (qualora qualcuno non sapesse qual è la differenza tra i non pericolosi e gli inerti, gli consigliamo di cercare su Google i codici CER, così nel prossimo video-messaggio non ci parlerà ancora di rifiuti “inerti e quindi non pericolosi”);

2) La ditta, sempre nella lettera di diffida, dice che la prima delle tre conferenze dei servizi si è tenuta il 9 febbraio 2011. Perché allora il Sindaco, nella sua relazione inviata al Consiglio comunale aperto e poi riletta nel suo video-messaggio, ha detto che la SoAmbiente ha presentato la richiesta per la realizzazione della discarica solo lo scorso aprile? Eppure, stando alla lettera, il Sindaco il 9 febbraio era presente, a Palermo: come ha fatto a non ricordarlo? Soffre forse di vuoti di memoria?

3) Sempre secondo la SoAmbiente, “accadeva che nella seduta del 09.02.2011 il Sindaco, in nome e per conto dell’Amministrazione, dichiarava il proprio parere favorevole alla variante urbanistica circa il sito di discarica da insediare”. Così anche nelle due successive conferenze dei servizi. Ci chiediamo: perché il Sindaco ha fatto tutto senza consultare il Consiglio comunale e la cittadinanza? Perché, quando la notizia della discarica è stata diffusa “artatamente”, il Sindaco ha cambiato idea sulla discarica? E ancora, per usare le parole della diffida stessa, perché “operava una clamorosa marcia indietro […] dopo quasi un anno di lavoro, di incontri, di pareri”? Forse perché erano stati scoperti i suoi altarini?

4) La ditta afferma di aver speso, per “acquisto ramo d’azienda” 4 milioni di euro tondi tondi. A quale azienda fa riferimento? Forse alla ditta proprietaria della cava?

Nota conclusiva: il prossimo 29 giugno il Sindaco andrà a Palermo alla conferenza dei servizi: cosa farà? Ascolterà la ditta o i cittadini?

In attesa del 29 giugno, non possiamo non fare altre (amare) osservazioni. Se la discarica non si farà, la ditta chiederà al Comune di Pachino circa 60 milioni di euro di danni. Chi li pagherà? Domanda oziosa, visto che a pagare sono sempre i cittadini, dato anche che le casse comunali sono vuote.

E se la discarica si farà? Allora non c’è problema, visto che nel Consiglio comunale del 13 maggio il Sindaco ha detto che in tal caso si assumerebbe tutte le proprie responsabilità. E questo ci sembra avere un solo significato: “dimissioni”.

I portavoce dell’Osservatorio

Pietro Ruscica
Sebastiano Romano
Salvatore Cammisuli
Pubblicata da: Corrado Modica il 09-06-2011 13:15 in Comunicati

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