Concertazione sulla riserva dei Pantani, esperti a confronto

Concertazione sulla riserva dei Pantani, esperti a confronto PACHINO - Riaprire la stagione della concertazione tra le varie parti sociali e le istituzioni, proseguendo il percorso di modifica della legge regionale in materia diParchi e Riserve n.98 del 1981 già intrapreso dall’assessore regionale uscente al Territorio e Ambiente Maria Rita Sgarlata e confermato dal nuovo assessore Piergiorgio Gerratana. È stato un pomeriggio di studio e informazione sulla recente sentenza n. 212/2014 con la quale la Corte Costituzionale, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale per l’istituzione di parchi e riserve, con l’effetto di rendere illegittimo il decreto n. 577 del 2011 di istituzione della riserva dei Pantani della Sicilia sudorientale.


Hanno sollecitato un accordo programmatico che valorizzi l’unità territoriale in termini di programmazione i tre sindaci di Pachino, Roberto Bruno, Portopalo di Capo Passero, Giuseppe Mirarchi e Noto, Corrado Bonfanti: “La presentazione del territorio come unitario passa dalla costruzione di una sua identità caratterizzante- ha detto quest’ultimo-. Tra pochi mesi ci presenteremo all’appuntamento importantissimo dell’Expo e non possiamo mancarequesta occasione di presentarci come territorio unitario al mondo”. A sancire la volontà politica di procedere in questo percorso l’ideale passaggio di consegne avvenuto tra l’assessore regionale uscenteal Territorio e Ambiente Maria Rita Sgarlata, che ha presentato i tre Disegni di Legge giàdepositati all’Ars da cui dovrà essere tratto il DDL finale, e il neo assessore Piergiorgio Gerratana, che ha delineato con chiarezza di voler proseguire sulla scia di chi lo ha preceduto:”Credo che ci siano ampi margini per un dialogo proficuo- ha detto Gerratana-. Occorre che però tutti siano disponibili a fare un passo indietro da posizioni preconfezionate e disponibili a trovare soluzioni condivise. Credo che nessuna delle esigenze debba prevalere sull’altra: possiamo conciliare la salvaguardia dell’economia e la valorizzazione e tutela del territorio”. A questo proposito il sindaco di Pachino Roberto Bruno che ha annunciato la costituzione di un tavolo di concertazionea cui tutte le categorie e le istituzioni interessate saranno invitate per avviare un dialogo che giunga alla proposta finale da presentare alla Regione.


Dopo i saluti da parte dell’avvocato Nino Cataldi, consigliere dell’ Ordine degli Avvocati di Siracusa che ha collaborato all’organizzazione del convegno, il Presidente Sebastiano Fortunato ha ripercorso la storia del Consorzio di Tutela Pomodoro Igp di Pachino, mentre l’avvocato Nino Gentile ha sottolineato l’importanza del riconoscimento del marchio da parte dell’Unione Europea.L’intervento dell’avvocato Giuseppe Gambuzza, consulente legale del Consorzio che ha curato il ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale, ha ripercorso le tappe precedenti, con il pronunciamento del Tar di Catania. Centrale l’intervento del professore e avvocato Agatino Cariola, che nello sviscerare le motivazioni della sentenza 212/2014, sottolineando come essa rappresenti un “pronunciamento innovativo perché scardina l’impostazione regionecentrico che fino ad oggi la gestione del territorio ha avuto. Nella sentenza riguardante il ponte di Messina, ad esempio, la Corte Costituzionale si era rifiutata di tenere conto della prospettiva comunale nell’individuare gli interlocutori che potevano incidere sul parere, mentre qui si ribalta la prospettiva, sancendo il diritto dei singoli territori, delle comunità e dei gruppi che lo abitano di partecipare alla concertazione per la sua programmazione”. Al termine del convegno il Vicepresidente del Consorzio Massimo Pavan ha consegnato una lettera di intenti al sindaco Roberto Bruno, chiedendo una decisione concertata e condivisa.




Lettera aperta al Sindaco di Pachino Roberto Bruno



Nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla stampa che il Comune di Pachino non intende opporsi all’istituzione della Riserva dei Pantani della Sicilia Sud-Orientale, nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale in materia di Parchi e Riserve n.98 del 1981, per violazione dell’art. 117 della nostra Costituzione.

Ci spiace constatare, anzitutto, come tale decisione sia frutto di consultazioni non meglio identificate, che hanno escluso del tutto il Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino Igp, che si è fatto promotore in questi anni della battaglia legale conclusasi con la sentenza della Corte Costituzionale sopra menzionata. Avremmo gradito che il dialogo per delineare una strategia comune si svolgesse in maniera inclusiva e preventiva alla comunicazione di qualunque linea.

Nonostante ciò intendiamo manifestare la nostra disponibilità a collaborare per delineare una strategia comune che possa essere efficace nella valorizzazione del territorio, ma che allo stesso tempo garantisca le esigenze di tutte le categorie produttive interessate.

In particolar modo ribadiamo che l’istituzione della Riserva in oggetto secondo le attuali prescrizioni di legge, sarebbe gravemente nociva per tutti gli operatori che gravitano attorno al mondo dell’agricoltura. La legge, infatti, vieta l’esercizio di qualunque attività agricola intensiva all’interno del perimetro della riserva, ammettendo solo colture biologiche. Esse rappresentano un’utopia in quanto le caratteristiche richieste non sono realizzabili in un territorio che è caratterizzato dalla frammentazione delle coltivazioni. Questo renderebbe necessaria la conversione di tutti i produttori al biologico, in quanto la prossimità di chi non applicherebbe tale metodo inficerebbe l’utilità di chi ha applicato la conversione. Inoltre le colture erbacee, come quella del pomodoro, a differenza di quelle arboree, sono per definizione condotte in maniera intensiva e richiedono la somministrazione di diversi trattamenti, incompatibili con l’etichetta biologica. L’esempio eclatante di come questo modello non possa funzionare è la Riserva di Vendicari: nessuna azienda che coltiva pomodoro oggi esiste al suo interno proprio per i vincoli improbabili a cui andrebbero incontro.
Non siamo contrari alla salvaguardia del territorio e ad una sua gestione più ordinata, tanto è vero che tante tra le nostre aziende hanno provveduto da tempo a certificarsi Global Gap, protocollo che prevede una tracciabilità ecologicamente rispettosa del prodotto e del territorio; inoltre riteniamo che potrebbero esserci molti provvedimenti concreti da applicare, come la regolamentazione dello stato in cui mantenere i terreni, anche quelli abbandonati e un maggior controllo unito ad una forte repressione per le discariche abusive presenti in tutto il territorio comunale e provinciale.

Ma riteniamo che questo processo necessario non possa del tutto ignorare i diritti delle famiglie pachinesi e delle altre città vicine che contribuiscono da anni all’economia del nostro territorio e che, anche in questo momento di grande crisi, rappresentano la principale forza produttiva della zona.

Vorremmo inoltre ricordare che il Consorzio di Tutela Pomodoro di Pachino IGP ha la necessità di poter vantare un’area produttiva pulita, sana, ecologicamente sostenibile e monitorata perché ciò rappresenterebbe valore aggiunto dinanzi alla percezione di milioni di consumatori che scelgono il nostro prodotto.

Consegniamo dunque al sindaco Roberto Bruno e alla sua Giunta un territorio libero da vincoli nocivi per la nostra economia, affidandogli la responsabilità di mantenerlo tale e determinando, in questo modo, quale debba essere il futuro della nostra agricoltura, che e’ non solo il fiore all’occhiello del nostro territorio, ma anche la fonte di sostentamento principale per tante famiglie.

La nostra azione ha inteso difendere la nostra economia, ora tocca all’Amministrazione Comunale che ci rappresenta di fare la sua parte.

Pachino li 19 settembre 2014
Pubblicata da: Corrado Modica il 23-09-2014 21:07 in Comunicati

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Corrado Modica
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