QUANDO NON PUOI FARCI NULLA

QUANDO NON PUOI FARCI NULLA
Questi sono i sopravvissuti



Me l’aspettavo…..- C’era qualcosa che non mi convinceva, troppa fretta di sbrigarsi, l’atmosfera non era delle migliori, a dire il vero per la prima volta dopo cinque anni di interventi in operazioni di soccorso a favore di extracomunitari sbarcati clandestinamente nelle acque limitrofe del territorio di Pachino. Mi era venuto un senso di tristezza e di insicurezza.
Erano le ore 02,00 del 28 Ottobre 2007. e come la solito, mi arriva la telefonata dal Commissariato di Polizia di Stato per uno sbarco di clandestini.
Qualche minuto per prepararmi e sono già pronto per partire, sulla strada Pachino-Noto all’altezza della Cooperativa agricola 3A, dove mi era stato segnalato, un gruppo di extracomunitari sbarcati clandestinamente.
Mi sono trovato davanti uno spettacolo a dir poco raccapricciante, c’erano sette extracomunitari addossati al cancello della Cooperativa, coperti da un manto di quelli in dotazione al 118, per così dire termici. Un militare intervenuto nelle operazioni di soccorso, si è lasciato sfuggire la frase “sembrano delle uova di pasqua”.
Mi avvicino a loro e a dire la verità mi sembrava che il cancello tremasse….. invece mi sono accorto che erano quelle povere anime che tremavano dal freddo.
Chiedo se era il caso di aspettare ancora un poco, visto che quei sette profughi erano bagnati e quindi era logico che ce ne dovevano essere altri in giro…… la visibilità none era delle migliori dato che si era formata una foschia densa.
Avevo dentro di me, un senso di ansia….. come se qualcosa non stesse andando per il verso giusto, avevo per l’appunto caricato delle coperte e dei giacconi per distribuirli…. Ma nel giro di pochi secondi non ho avuto il tempo di organizzare la distribuzione, che già, gli extracomunitari erano sul pulmino… perché tanta fretta?.....
Sono le ore 02,20 e già si parte per Cassibile alla volta del Centro di Accoglienza…. Avverto un senso di paura… loro erano allarmati…. Gridavano nella loro lingua qualcosa… non ho capito niente…. ogni tanto rallentavo… distribuivo acqua….. ma loro non hanno voluto nemmeno quella…….. era strano…. per la prima volta, mi sono visto rifiutare l’acqua….. e continuavano parlare concitatamente…. Si vedeva che avevano qualcosa da dire… da chiedere…. Ma cosa ci posso fare se non capisco l’arabo!!!?..... erano spaventati…. Avevano gli occhi sbarrati…. Chissà a quale tragedia avevano assistito…… Erano già le ore 03.,00. e il desiderio che questa brutta avventura finisse aveva preso il sopravvento. Finalmente arrivato a Cassibile, ero visibilmente scosso…. Me la sono presa con il volontario dell’ANOPAS che era vicino a me…… guardavo quegli indumenti…. Rimasti li….. senza che abbiamo avuto il tempo e la possibilità di distribuirli…. Perché tutta quella fretta?..... Per la prima volta nel foglio di marcia per l’operazione di uno sbarco mi risulta che ho impiegato meno di due ore…………
Arrivo a casa alle 04,10 e non posso prendere sonno…. Guardo la televisione e mi viene un senso di tristezza quando apprendo di una tragedia di extracomunitari sbarcati in Calabria, dapprima si diceva di due morti, dopo erano tre… mi sono rifugiato sotto le lenzuola per paura di sentire altre brutte notizie….
Oggi 28 Ottobre alle ore 08.00 mi sveglia la televisione che avevo dimenticato accesa…….. Il Telegiornale…… ed è stato il momento più brutto della mia vita…………. Ho pianto …….
Non volevo vedere quelle immagini, era arrivata la notizia del naufragio di un gommone andato a finire fra gli scogli…. Una decina di morti….





SBARCO CLANDESTINI DEL 30 OTTOBRE 2007

Erano più di duecento e c’erano donne e bambini, addirittura un neonato di quattro mesi, che veniva allattato dalla mamma.
A prima vista sembrava qualcosa di tragico… in diversi punti del porto di Portopalo, vi erano riversi a terra, diversi profughi, coperti dal telo argentato in dotazione al 118. erano stremati e qualcuno accusava dolori e patologie diverse.
Avevamo ancora davanti agli occhi lo spettacolo raccapricciante di qualche giorno prima.
Man mano ci si rendeva conto che non vi erano state vittime, e che tutti i passeggeri di quel vecchio peschereccio con scritte arabe, erano sani e salvi.
Tanta paura…, perché, qualcuno ventilava notizie di strane malattie che potrebbero essere state contagiose, ma il senso umanitario del volontariato non conosce paure e pericoli, (sicuramente perché la prevenzione applicata con diverse vaccinazioni ci rende almeno immuni a qualche virus).
Ci diamo da fare per sentire cosa hanno bisogno coloro che abbandonati a terra si lamentano, intanto, ci arriva l’attivazione da parte del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, su richiesta del Vice Sindaco di Portopalo, e quindi viene attivato il S.O.R.I.S. A questo punto facciamo intervenire sette volontari della sede ANOPAS di Pachino, l’interprete (collaboratrice esterna ANOPAS) Signora Chatoui Rachida, che si mettono subito a disposizione dei medici e delle autorità che ne richiedono l’utilizzo.
E’ una gara di solidarietà, arrivano anche alcune coperte e indumenti asciutti dal magazzino ANOPAS di Pachino, I volontari del Gruppo Comunale di protezione Civile di Portopalo, si mettono subito all’opera, organizzando gruppi di soccorso, di animazione (per i 22 bambini presenti), Arrivano anche i volontari della Croce Rossa Italiana, che montano due tende, per ripararsi dalla pioggia. Le Ambulanze delle Misericordie e del 118 fanno la spola fra il porto e gli ospedali, per dare soccorso a quei profughi, che hanno bisogno del ricovero.
I medici del 118 sono accorsi tempestivamente e fanno del loro meglio, lavorando sodo, e nella precarietà assoluta.
Dopo averli rifocillati, vestiti e curati in 222 vengono trasferiti con un pullman della Polizia di Stato e i pulmini degli Uffici di Protezione Civile Comunale di Pachino e Portopalo, a Rosolini.

02 NOVEMBRE 2007

Da Quattro giorni i profughi sono ricoverati presso il Pallone tensostatico di Rosolini, a cura dell’Ufficio Comunale di Protezione Civile di Rosolini, sono stati curati ulteriormente, vestiti con ricambi vari di vestiario, Tutte le Associazioni di volontariato delle città vicini a Rosolini, iscritte all’albo regionale sono stati attivate.
Sono intervenute le Misericordie di Rosolini, Cassibile, Priolo, Il Gruppo Comunale Volontari di Canicattini Bagni, il Nucleo Antincendio Mobile di Rosolini, L’Associazione di Protezione Civile, ANOPAS di Pachino, i R.O.S. di Siracusa, L’Associazione Nazionale Carabinieri di Avola, Il Gruppo Comunale Antincendio di Priolo.
La Croce Rossa Italiana è stata attivamente presente, la Caritas, Il Gruppo dei Medici Senza Frontiere, Le Organizzazioni di volontariato non governative e i volontari del Centro di Accoglienza di Cassibile, e Alcuni Centri di Ascolto. Si è mossa la grande famiglia del volontariato, resosi disponibile in qualsiasi delle esigenze che venivano a crearsi. Forse dimenticheremo qualche associazione, ma sicuramente loro ci perdoneranno.
Un grande merito va, inoltre ai funzionari del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, nelle persone dei Sigg. Salvatore Calafiore, Giuseppe Latina e Beatrice Santuccio.
Una nota da ricordare: I volontari dell’ANOPAS sono stati presenti sin dal primo momento dello sbarco fino al trasferimento dei profughi a Cassibile.
Senza fare nessuna discriminazione, ma soltanto perché, conosciamo di sicuro i nomi dei volontari pachinesi che elenchiamo qui di seguito:
1) Giombattista Lombardo Responsabile e Presidente, Sebastiano Burgaretta Vice Presidente, Silvana Attardi cuoca e segretaria, Angelo Assenza, Sebastiana Accaputo, Mary Modica, Guglielmo Giudice, Itria Gallo, Valeria Lorefice, Cinzia Mauri, Corrado Spataro, Giuseppe Racioppo, Giuseppe Calvo, Ahmed Chatoui e Rachida Chatoui.
Pubblicata da: Anopas Pachino il 05-11-2007 14:26 in Luoghi

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