Chiaramida: La Concentrazione dell'offerta è l'unica via possibile!

Chiaramida: La Concentrazione dell'offerta è l'unica via possibile! PACHINO - Da qualche mese è iniziata una nuova campagna agraria per il nostro pomodoro e le cose, tanto per cambiare, vanno male. Anzi di male in peggio, basta guardare i prezzi medi del prodotto liquidato agli agricoltori di questi ultimi tre mesi e confrontarli con gli anni precedenti.

Come tutti sapete sono passati dieci anni da quando è stato fondato il Consorzio e due lustri mi sembrano un periodo sufficiente per tirare delle somme.

Ed in questo è sciocco, a mio avviso, dare sempre la colpa solo agli altri (alla politica, al Marocco, allo stato, etc, etc). Occorre fare autocritica perché anche NOI siamo corresponsabili di questo stato di cose in quanto pur sapendo quale può essere una possibili soluzione, ci giriamo attorno inventandoci dei “pannicelli caldi”.

E la possibile soluzione, a mio parere, è una sola:

CONCENTRAZIONE DELL’OFFERTA

Lo sa anche mio figlio di 14 anni!

Ora se il comprensorio orticolo del Pomodoro di Pachino soffre l’entrata del prodotto proveniente dal Marocco, vuol dire che avere il marchio IGP non server a nulla: rispediamolo al mittente!

Comunichiamo al Mipaaf che fregiarsi di questo “titolo” non ci permette di avere alcuno valore aggiunto né di distinguerci dal vicino pomodoro coltivato nel ragusano ed in particolare a Vittoria.

Eviteremo ai nostri produttori, già così vessati, di essere sottoposti ad ulteriori vincoli ed adempimenti. D’altronde, bisogna prendere atto che il sistema locale non si è dimostrato maturo e pronto a sfruttare le potenzialità che un tale riconoscimento può dare ad eccezione di alcuni casi particolari riconducibili per lo più ad imprenditori forestieri che hanno preso la palla al balzo, sfruttando l’occasione.

Di conseguenza mentre l’UE con la riforma dell’O.C.M. Ortofrutta ribadisce la centralità e l’importanza delle Organizzazioni di Produttori come strumento per realizzare la concentrazione dell’offerta, a Pachino si moltiplicano le iniziative individualistiche di tanti piccoli operatori che in maniera frammentata e disorganica pensano di poter affrontare le sfide imposte da un mercato sempre più esigente.

E mentre le principali organizzazioni professionali e di categoria (CIA, Confagricoltura, Confcooperative, etc.) ragionano di costituire una Centrale di rappresentanza unica (Agriassieme) sempre a Pachino nascono osservatori, tavoli e/o comitati autoreferenziali di cui non si capiscono bene le finalità.

“Cui prodest” tutto ciò?

Probabilmente agli interessi di qualcuno, sicuramente non agli interessi dei produttori.


Pachino, li 4 Gennaio 2013
Salvatore Chiaramida
Pubblicata da: Corrado Modica il 05-01-2013 21:14 in Lettere

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