Territorio devastato da discariche

Territorio devastato da discariche PACHINO - Un territorio devastato da discariche abusive, eternit ed ogni tipologia di rifiuto. Un territorio privo di qualsiasi forma di controllo. Questo è il quadro che fa di Pachino e del suo territorio il presidente della sezione pachinese di Legambiente, Salvatore Maino, che da parecchi mesi ha fatto della denuncia contro le discariche e della difesa del territorio azione costante. E in questi giorni, in cui a Pachino non si parla d'altro che del no alla discarica in contrada Camporeale, il nodo rifiuti e tutela del territorio diventa sempre più stringente. «Pachino deve sottostare al giogo di una pletora di saltimbanchi che recita una ridicola pagliacciata. - afferma Maino - Cosa hanno in comune, il pontile da diporto alla Balata di Marzamemi e la discarica di rifiuti speciali non pericolosi di contrada Camporeale? La certezza che entrambi saranno realizzati, con buona pace di tutti. Si, anche di coloro che li hanno prima avversati e poi forse giudicati, per il solo piacere infantile e inutilmente pretestuoso, di salire alla ribalta dei riflettori».

La disamine del responsabile di Legambiente è impietosa. «Qui nessuno vede le centinaia di discariche di amianto abbandonato ovunque, ove la terra è sempre di più colorata di rosso mattone e luccicanti mattonelle di ceramica, sfavillanti sanitari di porcellana e rovinosi rottami di elettrodomestici, natura violentata da infami senza scrupoli che ovunque nascondono gli scarti di materiali industriali e artigianali, residui mortali di reietti senza amor proprio e rispetto per i propri figli. A Pachino si deve supinamente, sottostare al vergognoso disimpegno dell'amministrazione comunale in tema di sensibilizzazione ed educazione ambientale dei cittadini, controllo del territorio e contrasto in regime di contravvenzione di ogni forma di inquinamento ovvero dei reati ambientali». Per tanti il gioco preferito, in materia di tutela del territorio, sembra essere quello delle tre scimmiette: una non vede, la seconda non sente e l'altra non parla. Sulla discarica nell'ex cava di calcarenite, ieri mattina un gruppo di studenti dell'Istituto Calleri di contrada Lettiera ha manifestato davanti al municipio. Il rappresentante d'istituto, lo studente Luca Di Pino, ha chiesto spiegazioni direttamente al sindaco Bonaiuto. Da tempo non si vedeva questa compattezza e unità di vedute su una questione riguardante il territorio. «La cosa che ha più infastidito - sottolinea Salvatore Maino - è il silenzio con cui si stava cercando di far passare tutta questa vicenda della realizzazione della discarica».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 07-05-2011 - Categoria: Cronaca

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