Tempi brevi per la crisi politica al comune

Tempi brevi per la crisi politica al comune PACHINO - Si annunciano tempi brevi per la soluzione della crisi politica al comune di Pachino. Già questa mattina il sindaco Paolo Bonaiuto nominerà due dei quattro assessori che compongono la giunta. Come ipotizzato nei giorni scorsi si tratta dell'uscente Patrizia Tossani che continuerà a curare le rubriche che le erano state affidate, e di Salvatore Maccarrone che ricoprirà anche le funzioni di vicesindaco. Entrambi i due neo assessori svolgono già le funzioni di consiglieri comunali, per cui il primo cittadino si avvarrà della nuova normativa che consente di costituire la giunta con componenti appartenenti al civico consesso. Rimangono da assegnare altri due posti che potrebbero andare ad un esponente individuato dal consigliere Salvatore Spataro e ad un componente del movimento Rinascita di Pachino. Il nome più accreditato, in questo secondo caso, è quello di Salvatore Amato che tuttavia entrerebbe in giunta solo a condizione di rivestire anche le funzioni di vicesindaco.
Su tutto però, pende la spada di Damocle della ormai famigerata delibera di giunta su cui è scivolata la precedente amministrazione. Una delibera che, secondo l'ex presidente Rabito, sarebbe illegittima e per la quale la giunta non avrebbe alcuna competenza.

«Si tratta, -ha affermato Rabito- di cambiare la destinazione d'uso di due capannoni nati per uso agricolo e che si vorrebbero fare diventare attività commerciali. Per tale variazione il sindaco si è già impegnato firmando una transazione con i proprietari transigendo una lite pendente. Appare ovvio però che il primo cittadino non può impegnarsi per cose che non sono nelle sue prerogative». Ma la situazione sarebbe ulteriormente complicata da un parere reso dall'assessorato al territorio ed ambiente della regione Sicilia e che impedirebbe di porre in essere tale variazione. «La Regione, -ha continuato Rabito- con la legge 17/94 consente i cambi di destinazione ed uso per il patrimonio edilizio già esistente alla data del 1994. Nel caso in specie, la concessione edilizia dell'immobile è del 2001 e dunque non può rientrare nelle deroghe assicurate dalla normativa. Approvare quella delibera significa, dunque, compiere un atto illegittimo». Una posizione, questa, condivisa anche dal consigliere Nastasi il quale ha sottolineato come l'immobile sia riconducibili a proprietari che avrebbero legami con consiglieri comunali di maggioranza, cosa che rende meno serena la valutazione della delibera stessa.

Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 13-04-2012 - Categoria: Politica

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