Sul divieto di sosta scoppia la guerra della "carta bollata"

Sul divieto di sosta scoppia la guerra della "carta bollata" PACHINO - E' sfociata in denuncia una vicenda relativa ad un divieto di sosta e di fermata, con relativa rimozione in un cortile di via Vesuvio, nei pressi della parrocchia di San Francesco. La denuncia è a carico del signor C.A. che si sarebbe rivolto in modo non consentito dall'ordinamento giuridico ad un esponente delle forze dell'ordine, al culmine di una discussione per il parcheggio nell'area in questione. La vicenda, stando al racconto dell'interessato, va avanti ormai da tempo. «Non ne posso più - afferma l'uomo - poiché adesso è stato apposto un cartello, da circa venti giorni, relativo al divieto di sosta e fermata in un cortile interno. «Una misura che a mio avviso non è affatto giustificata ed è per questo che mi sono rivolto ad un avvocato per difendere i miei interessi anche perché mi ritrovo nella circostanza di non potermi fermare da un cortile interno davanti casa mia nemmeno per scendere i pacchi della spesa. Arrivano subito le forze dell'ordine per intimarmi di spostarmi». Il signor C.A. insomma è esasperato e minaccia denuncie in serie: «Ho spiegato tutto al mio legale - aggiunge - poiché questa storia va avanti da troppo tempo e mi sta causando non pochi problemi, al di là dell'impossibilità di sostare davanti casa mia, si badi bene, dalla parte del cortile dove non vedo l'esigenza di mettere un divieto di sosta e di fermata.

«Ho dovuto assistere a continui controlli, a qualsiasi ora, da parte delle forze dell'ordine, dove mi si diceva di spostare la mia macchina. Non ne posso più, la misura è colma». La vicenda insomma assume contorni pronti a sfociare in ambito legale. Il signor C.A. per difendere i suoi diritti, che ritiene lesi dalla decisione di istituire il divieto, si è rivolto all'avvocato Sebastiano Blancato. «Non avrei mai immaginato che una situazione di mero vicinato potesse sfociare in questi ambiti - dichiara C.A. - e spero che tutto si risolva nel migliore dei modi anche perché da tempo ho registrato situazioni piuttosto strane. «Di sicuro qualcuno potrebbe rispondere a questa mia domanda: ma un simile segnale di divieto in un cortile di piccole dimensioni da cosa è giustificato?» Sebbene di entità e argomento differente, si tratta di un nuovo caso controverso con al centro il Comunbe pachinese, dopo quello che ha visto e vede opposti il sindaco Barone e l'ex assessore Giliberto.

L. S.
Fonte: LaSicilia.it il 13-03-2004 - Categoria: Cronaca

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