Strategie per riaprire la discarica

Strategie per riaprire la discarica PACHINO - Si torna a parlare di discarica per il conferimento dei rifiuti solidi urbani di Pachino. Il commissario Margherita Rizza infatti sembra orientato ad adoperarsi il più possibile affinché la discarica di Coste Sant'Ippolito, a pochi chilometri dalla città, venga riaperta. In questo modo si potrebbe avere un risparmio sostanzioso delle spese per il trasporto della spazzatura, consentendo di tagliare il maxi aumento del 60% della Tarsu. La discarica di Coste Sant'Ippolito necessita la messa in sicurezza. Per fare ciò il comune ha presentato un progetto alla Regione le cui somme necessarie per la sua realizzazione (circa 600 mila euro) erano già state concesse, sotto forma di mutuo dalla Banca di Credito cooperativo di Pachino. Il progetto però ad oggi non è ancora stato realizzato a causa della carenza di una perizia di impatto ambientale richiesta dalla Regione. Convinto invece dalla possibilità che il progetto possa essere realizzato direttamente senza bisogno di altre documentazioni è il Movimento autonomo pachinese di Michelangelo Blandizzi, ex vicesindaco della prima giunta Campisi, che ha affermato: «Non è necessario dare alcun incarico né fare alcuna valutazione di impatto ambientale. Se si procede in questo senso si continuerà nella stessa linea tracciata dall'amministrazione sfiduciata.

Il commissario Rizza deve sapere che c'è già un decreto di approvazione del progetto approvato dalla Prefettura di Siracusa e che non menziona né richiede la necessità di alcuna valutazione di impatto ambientale». Secondo il movimento autonomo pachinese invece è possibile dare corso immediatamente all'esecuzione dei lavori dato che la gara di appalto è già stata svolta. Per Blandizzi inoltre la richiesta della valutazione di impatto ambientale è servita soltanto a bloccare la realizzazione del progetto nella speranza che passasse il project financig per la realizzazione di una mega-discarica con annessi impianti di recupero e sfruttamento del biogas, poi bocciata dal consiglio comunale. Il risultato di questo intricato sistema è sotto gli occhi di tutti: l'aumento del 60% della tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Una stoccata il movimento autonomo pachinese la riserva poi ai dirigenti della casa municipale che si sono occupati della questione e che, a parere del movimento capitanato da Blandizzi dovrebbero lasciare l'incarico poiché considerati corresponsabili del vertiginoso aumento della Tarsu oltre che di quello che viene definito il disastro della crisi idrica cittadina.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 23-10-2008 - Categoria: Politica

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