Spinazza, pulizia da accertare

La presidenza del consiglio dei ministri ha ordinato alla regione siciliana, alla Provincia regionale di Siracusa, ai comuni di Noto e Pachino ed alla Capitaneria di porto, di accertare quanto accaduto nella spiaggia di Spinazza a seguito delle operazioni di pulizia dell'arenile, effettuate, nell'estate appena trascorsa e che, secondo un lungo e nutrito esposto, avrebbero modificato irrimediabilmente i luoghi. L'ordine di indagine è arrivato dal dipartimento di protezione civile a firma del dirigente Alfredo Mantici dopo che alcuni residenti della zona, tra cui la promotrice Biondini-Di Pietro aveva inviato proprio alla presidenza del consiglio dei Ministri, dipartimento di Protezione civile, una corposa documentazione in cui venivano documentati lavori di pulizia straordinaria eseguiti, a dire dell'esponente, in maniera impropria e di fatto non conforme alla circolare emessa dall'assessorato regionale territorio ed ambiente sulla gestione dei rifiuti nelle aree demaniali marittime e sulla rimozione della poseidonia.

Unitamente alla descrizione di quanto accaduto, al dipartimento di protezione civile era stata inviata una ampia documentazione fotografica dei luoghi e dei lavori eseguiti mediante mezzi meccanici con i quali, invece di rimuovere le alghe, erano state spostate ed interrate nella spiaggia stessa mutando la geografia dell'arenile, asportando sabbia dallo stesso e persino creando uno squilibrio nell'ecosistema della costa. Una situazione, quella denunciata dal comitato, che comporterebbe persino dei reati ambientali e comunque delle responsabilità non indifferenti da parte di chi ha ordinato e vigilato sulla corretta esecuzione delle opere di pulizia, dato che, come riferisce lo stesso dipartimento di Protezione civile, sarebbe stato accentuato il fenomeno dell'erosione costiera, oltre che provocato problemi anche di carattere sanitario. Le alghe in putrefazione infatti, dopo essere state spostate e sotterrate sotto un sottile strato di sabbia ottenuta sventrando l'arenile, avrebbero prodotto odori nauseabondi, causando la proliferazione di insetti e gravi danni sull'economia turistica locale.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 04-11-2009 - Categoria: Cronaca

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