Siete caduti nella rete? “Discomgoogolation” è la diagnosi

Siete caduti nella rete? “Discomgoogolation” è la diagnosi Non potete vivere senza internet? Sognate di navigare per ore? Se state lontano dal computer, vi sentite stressati e ansiosi? Se la risposta è sì, allora siete anche voi caduti nella rete, vittime discomgoogolation, ovvero il “discombugogglamento”.

Così è chiamata in Gran Bretagna la sindrome dovuta all’astinenza da internet. La sua etimologia deriva dai termini discombobulate, che significa confusione e frustrazione, e da Google, il motore di ricerca su internet. Secondo una ricerca commissionata dal servizio informativo 118 e condotta su 2.100 intervistati, quasi la metà dei cittadini britannici, il 44% soffre questa particolare malattia, e oltre un quarto di questi, il 27%, ammette che il proprio livello di stress aumenta quando non vi è la possibilità di accedere a internet.

Il neuropsicologo David Lewis, già famoso per i suoi studi e l’utilizzo dell’elettroencefalogramma quantificato per misurare l’attività elettrica cerebrale (EEG), ha individuato la discomgoogolation misurando la frequenza del battito cardiaco e l’attività cerebrale. “La diffusione della banda larga - ha spiegato Lewis - ha creato per la prima volta nella storia la cultura delle risposte immediate. Tantissime informazioni sono ormai raggiungibili con un semplice click del mouse e quando non si ha questa possibilità, la discomgoogolation prende il sopravvento. È stato sorprendente vedere quanto la mancanza di internet abbia aumentato il livello di stress in coloro che si sono prestati a questo esperimento”.

La ricerca ha evidenziato inoltre che ben il 76% dei cittadini britannici non potrebbe vivere senza internet e più del 50% rimane collegato in un tempo compreso tra una e quattro ore al giorno. Alienazione da computer? Per molti la rete diventa una dipendenza capace di sostituire qualsiasi rapporto umano: il 19% degli internet-dipendenti trascorre più tempo sul web che con i propri familiari, il 47% considera internet più importante della religione e un britannico su cinque presta più attenzione alla navigazione online che al proprio partner.
Fonte: panorama.it il 01-09-2008 - Categoria: Internet

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