Riti satanici al castello Tafuri

Riti satanici al castello Tafuri PORTOPALO - Una copia della Bibbia, un quadro, dei cappucci, biancheria intima femminile ed una bambola infilzata da spilli. Questo lo scenario trovato dal parroco di Portopalo, don Calogero Palacino, recatosi martedì pomeriggio al Castello Tafuri insieme a rappresentanti delle forze dell'ordine. Una situazione che ha subito fatto pensare ad una circostanza: in quella struttura qualcuno avrebbe tenuto dei riti satanici o, probabilmente, delle vere e proprie messe nere con eventuali pratiche orgiastiche. Il prete sarebbe stato informato riguardo ad uno strano andirivieni dalla zona del Castello Tafuri, luogo situato alla periferia del centro abitato, già in passato utilizzato da extracomunitari clandestini come dormitorio. Spinto dall'impegno di verificare quelle voci, il prete non ha perso tempo e si è recato sul posto. Contattato telefonicamente, don Palacino descrive l'esito del sopralluogo. «La situazione era molto chiara – afferma don Palacino – e tutto lasciava presagire che in quel posto, non molto tempo prima, qualcuno aveva fatto qualcosa di losco e niente affatto lecito. Per questo ho subito informato di questa circostanza i carabinieri». Il parroco della Chiesa San Gaetano mette in evidenza anche situazioni di pericolo presenti all'interno della struttura abbandonata ed in totale rovina.

«Ci sono tanti pericoli all'interno del castello – aggiunge don Palacino – e siccome, anche di recente, abbiamo saputo di ragazzi che vanno e vengono da lì, il rischio è che qualcuno vada incontro a dei pericoli». Il parroco sottolinea un aspetto, legato a questi ritrovamenti, parlando chiaramente di un preoccupante degrado morale. «Non da adesso parlo di questo stato di scadimento interiore che ha intaccato, purtroppo, anche la nostra realtà. Non avendo alcun elemento concreto circa gli autori delle azioni segrete al Castello Tafuri, non posso non tornare a richiamare l'attenzione dei genitori e delle famiglie affinchè vigilino sui loro figli, spesso abbandonati, trascurati e facilmente in balia di situazioni di devianza». La vicenda riporta all'attenzione, inoltre, la necessità di impedire il libero accesso al castello, al fine di evitare potenziali pericoli per chi, non autorizzato, si addentra nell'area interna a questa struttura privata, da lungo tempo in stato di gravissimo degrado. Da qualche anno a questa parte si parla di una possibile vendita del Tafuri. Ma tutte le ipotesi, compresa quella che riferiva di un presunto interesse di Flavio Briatore, si sono rivelate delle vere e proprie bufale, priva di qualsiasi riscontro. «Spesso giro di notte, – dice don Palacino – notando non poche cose strane. Tanti devono scrollarsi di dosso il torpore morale che li attanaglia».

L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 24-04-2008 - Categoria: Cronaca

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Il castello dei Bruno di Belmonte

La storia del castello, oggi di proprietà Tafuri, voluto dalla famiglia Bruno di Belmonte inizia nel 1936.
Quando viene incaricato per la progettazione un architetto di Firenze...La costruzione viene eseguita da maestanze locali..
Lo stile archiettonico è inequivocabile del liberty siciliano di derivazione palermitana e ispicese...

Dove spicca la costruzione del palazzo dei Bruno di Belmonte oggi sede del comune e Ispica, per mano del massimo esponente del Liberty siciliano e di altre costruzioni in stile sparse per le provincie di Siracusa e Ragusa...
Tanto che costruzioni dello stesso periodo si situano fino alle porte di Modica con la residenza di Luigi Bruno di Belmonte...
Il castello non venne mai abitato dalla famigia Bruno di Belmonte poichè era unaa residenza esistiva progettata molto probabilmente per lo svago della famigia dei Bruno...-

Ma forse potrebbe anche esseci l'idea che la struttura venne cosruita per avviare una attività turistica e commerciale..

I bruno di Belmonte erano quattro i figli del capostipite Pietro i cugini in perenne scommessa e competizione e gara tra di loro.... nel periodo estivo si ritrovavano alla casa della tonnara...come riporta Luigi in un suo romanzo...Fundroye....

Il castello nasce dunque dalle fortune milionarie che Pietro Bruno di Belmonte seppe cogliere attivando una Tonnara...
Si può parlare di una proprie e vera epoca di massimo splendore alle attività della tonnara che sono bene documentate....nella storia...

Con il progressivo andamento della economia locale e con la rottura della mezzadria e la vendita delle proprietà terriere e il progressivo calo fino all'esaurimento della attività della tonnara la famiglia Belmonte comincia a vendere le sue proprietà...terriere ed edilizie

Intorno alla metà degli anni sessanta la famiglia Bruno di Belmonte, con esclusivo mandato a mediare e tutte le sue vendite un sensale di nome Andrea Russo: vende al Farmacista Gaetano Tafuri di pachino il castello...

La struttura che era nel frattempo sta arredata di tutto punto..con stanze funzionali e abitabili venne per un certo periodo usata dal Farmacista come sua residenza estiva...

Per la cronaca il castello ospitò l'equipe dell'architetto Ricci nel 1966 per la stesura del primo Piano Regolatore della storia di Pachino..

Successivamente il castello venne dato in concessione come locale per serate da ballo
Come sala da ballo e per l'organizzazione di serate danzanti fino agli inizi dalla metà degli anni novantanta quando la struttura venne gestita come Hotel a quattro stelle ed inserito in un circuito di un certo livello come club e per diversi anni a funzionato abbastanza bene...
Il tutto per opera di un impresario siracusano...

In questo luogo c'è molta memoria di indimenticabili serate da ballo passate da moltissimi pachinesi e portopalesi..Storie consumante,matrimoni realizzati, serate danzanti, capodanni, feste di carnevale e qualt'altro...Un luogo che è nella stora e nella memoria di tutti i cittadini di una certa età...

Oggi assistere a questo degrado è veramente insopportabile...
Si parla tanto di beni culturali e la pubblica opinione e la politica faccia sua una proposta per fare in modo che il castello Tafuri venga aquistito alla collettività attraverso l'intervento motivato e un progretto di riettivazione...

Se il castello tafuri è un bene culturale e ambientale i comuni possono attivare la procedura della legge 80 per fare richiasta alla regione per il finanziamento...

Sarebbe opportuno che, insomma, la vicenda del castello Tafuri: da punto di degrado e pericolo per il ragazzi, come detto nell'articolo da Padre Palacino, che giustamente lancia l'allarme per fare in modo di porre l'attenzione su questo luogo...ritornasse ad essere luogo principe del turismo...locale...

Una sala convegni, un albergo. un ristorante, c'è molta materia per potre utilizzare i ragazzi che si diplomano nella scuola di viale Toronto per riattaivare una struttura che è una perla della nostro territorio...

Il castello, diciamocelo, è una architettura molto importante a livello simbolico locale e lo sfruttamento dell'immagine di questa struttura potrebbe essere utilizzata come volano per dare lustro e richezza a questo territorio...

Concedo, bonariamente, ai politici locali la possibilità di fare propria la mia proposta per rendere realizzabile l' idea...
Per fare in modo, attraverso i finanziamenti che verranno dalla Ue fino al 2013, di fare qualcosa di serio per il recupero di questa struttura...alla collettività....

L'iniziativa potrebbe essere supportata congiuntamente dai due comuni di Pachino e di Portopalo..ma meglio se inserita in una riproposizione di un progetto in stile ecomuseo del mediterraneo....
Il tutto in una ottica di sensibile partecipazione alla vita politica e sociale di questo territorio...

saluti alberghieri, Spiros