«Richiederemo lo stato di calamità»

«Richiederemo lo stato di calamità» PACHINO - «Sul problema della Tuta Absoluta il Comune di Pachino sta preparando tutti gli atti per la richiesta dello stato di calamità naturale». Ad annunciarlo è stato l'assessore all'Agricoltura Carmelo Latino che, a ridosso del convegno organizzato dalla casa municipale in collaborazione con Coldiretti, Università di Catania, Sopat n. 32, Consorzio Igp e associazione di tutela dei prodotti tipici, ha tracciato un quadro della problematica che da qualche tempo affligge le colture di pomodoro e di ortaggi in genere.
Un convegno, quello svoltosi giovedì pomeriggio, fortemente voluto anche dal presidente provinciale di Coldiretti Corrado Cugno che ha preso l'iniziativa in corrispondenza dell'avvio dell'annata agraria. L'assessore all'Agricoltura Carmelo Latino ha affermato: «Abbiamo voluto questo incontro, sia per motivi divulgativi ma anche per evitare il fenomeno della messa in vendita di fitofarmaci anonimi e costosi che promettono la risoluzione dei problemi causati dall'insetto, ma che potrebbero poi risultare nelle analisi dei prodotti nei mercati come farmaci non contemplati nei protocolli di produzione». Secondo l'assessore pachinese, già sindaco della città, vi sono dei rimedi naturali che sono stati divulgati in seno al convegno, che riescono a limitare al massimo l'uso dei fitofarmaci che comunque vanno esclusi nella fase della raccolta dei frutti. «Con i mezzi agronomici - ha affermato l'amministratore pachinese - è possibile limitare al massimo la diffusione delle larve e dei lepidotteri. Adottando degli accorgimenti nelle tecniche di coltivazione, chiudendo le serre o apponendo delle zanzariere alle finestre, ma anche con delle trappole, si può fare a meno di usare prodotti chimici».

La casa municipale inoltre ha adottato dei provvedimenti importanti che vanno in soccorso degli imprenditori agricoli. «Il sindaco Paolo Bonaiuto ha appena firmato un'ordinanza - ha spiegato Latino - che consente di derogare all'assoluto divieto di accendere fuochi nelle campagne. Ciò, fermo restando le dovute cautele per la prevenzione incendi, consentirà di potere bruciare i resti delle colture precedenti distruggendo così le larve e le uova del lepidottero killer delle colture. Come amministrazione dunque stiamo facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità al fine di rendere edotti i produttori sugli studi e sulle tecniche per arginare la problematica che in altre zone ha fatto registrare punte distruttive dell'80% delle colture». L'ufficio agricoltura di Pachino inoltre farà parte di un osservatorio permanente seguendo lo stato di evoluzione del problema.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 01-08-2009 - Categoria: Cronaca

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