Questione discarica

Questione discarica In questi giorni si leggono diverse dichiarazioni del sindaco Campisi sulla questione della discarica che lui vorrebbe costruire. Innanzitutto, dopo mesi di silenzio, colpisce la veemenza con la quale Campisi si scaglia contro gli oppositori ad una sua, esclusiva, personale idea.

Dico esclusiva e personale poiché quando ci venne gentilmente concesso di saperne qualcosa, ovviamente e come sempre, egli non aveva concordato un bel nulla con la sua coalizione e bellamente ce la presentò, a suo dire, in una infausta e indecorosa conferenza stampa.
Diciamo che ci voleva mettere di fronte al fatto compiuto, o quasi.
Adesso si lamenta, usus coccodrilli, di non ricevere attenzione dai consiglieri comunali che, peraltro, ha più volte denigrato e ripudiato. Non se ne capisce il motivo.

La legge, sempre quella, dice che il sindaco si può fare i fatti suoi e il consiglio comunale pure, e la frittata è più che cotta. Tralasciando comunque le incongruenze e le contraddizioni di un sindaco che ne combina una al giorno, andiamo ai fatti. La sua proposta è quella di costruire una megadiscarica per i rifiuti che possa servire il nostro comune per almeno 15 anni. Si ipotizza un project-financing che significa far costruire a terzi, in genere privati, l’opera e poi pagarla tramite altre forme o rateali, oppure, come nel caso in questione, scaricando il costo direttamente sull’utente, cioè sul cittadino. Questo è un sistema che funziona e che può essere utilizzato in tanti casi di opere pubbliche ma ad una sola condizione: che l’opera sia veramente di interesse pubblico e sia pagata dall’intera collettività cui si offre.

Ma allora cos’è che non funziona in tale circostanza ?
Nella situazione in cui si trova Pachino si trovano decine di altri comuni della provincia, Siracusa compresa, e l’unico rimedio che si vede utilizzare è quello che il prefetto ogni tanto sposta il conferimento dei rifiuti, da una discarica all’altra finchè esse sono disponibili. Ecco allora Siracusa scaricare a Palazzolo e Rosolini, Avola scaricare a Pachino (a proposito perché il sindaco non si è ancora fatto pagare da Avola ?), Noto scaricare a Pachino, poi Pachino scaricare a Rosolini e così via in una girandola di scaricamenti diretta solamente dalle disponibilità delle discariche, che il prefetto, in quanto autorità superiore per tali problematiche, gestisce in tal senso.

E’ tanto difficile ipotizzare che una volta costruita una mega discarica diventeremmo attrazione per i rifiuti di tutta la provincia, facendo certamente gli interessi della ditta che l’avrà costruita, ma non gli interessi del nostro comune ?

Inoltre, non è che appena si definisce completamente l’assetto dell’ATO rifiuti, che magari sarà diventato coincidente con tutta la provincia, la discarica sarà di competenza di tutto l’ATO e quindi, legittimamente, la discarica diventerà provinciale, giustificando lo scarico di tutti i comuni?

Forse che il sindaco ci vuole fare diventare il luogo di raccolta dei rifiuti di tutta la provincia?

La dimostrazione sta nel fatto che negli altri comuni non si sta certo pensando a soluzioni simili, come mai?

Il consiglio comunale si deve rifiutare di cadere in questa trappola, perché i costi dell’operazione sono tanti e ci ricadranno tutti addosso. Dovremo far pagare ai nostri concittadini un’opera che costerà 12 milioni di euro e ne beneficeranno gli abitanti del resto della provincia. Esistono tanti altri sistemi di risoluzione del problema discarica, a cominciare da graduali e costanti lavori di ampliamento della discarica in funzione delle esigenze, per finire ad una rivalutazione e potenziamento della raccolta differenziata.

Poi, che il sindaco ricorra al Tar, non potrà fare nulla contro la decisione del consiglio comunale che dovrà subire. E questa è l’ennesima dimostrazione che se i due organismi non lavorano in coppia, come sancito dalla corte costituzionale, il ricorso alla sfiducia è più che legittimo, è necessario.

Sindaco, tu ricorri al Tar, noi ricorreremo ai cittadini.

Pachino, 23/07/2007

Turi Borgh
Fonte: Turi Borgh il 23-07-2007 - Categoria: Comunicati

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