Pontile, i pescatori in rivolta

Pontile, i pescatori in rivolta MARZAMEMI - Pescatori e residenti in rivolta nel piccolo borgo di Marzamemi. Le tensioni sono dovute ad un pontile per nautica da diporto che presto potrebbe essere costruito nello specchio d'acqua della Balata, l'antico porticciolo cuore della frazione da sempre vocata alla pesca. Il motivo del malcontento è stato scatenato dalla visita a Marzamemi, di alcuni rappresentanti della ditta Mariservice di Pozzallo, che dovrebbe costruire i pontili galleggianti ed i servizi di rimessaggio a terra. La costruzione dei nuovi punti di approdo da tempo è avversata dai pescatori della zona che oggi denunciano di essere stati defraudati del loro piccolo molo dopo che, per secoli, la balata di Marzamemi è stata caratterizzata dalla sola presenza di pescatori locali.

«Non vogliamo che venga snaturata la caratteristica naturale della nostra zona, -hanno affermato i pescatori ed i tanti residenti che sono in possesso di barche che vengono ancorate nello specchio d'acqua che si affaccia alla frazione-. Da sempre questo posto è stato caratterizzato dalla presenza di piccole imbarcazioni ancorate a riva e che costituiscono il paesaggio naturale ed incantevole di questo ultimo angolo di paradiso. Non capiamo come sia stato possibile concedere ad un imprenditore estraneo ai nostri luoghi, l'autorizzazione a costruire dei pontili che qui nessuno vuole e che risultano peraltro incompatibili con la natura della rada». Tra i tanti marinai che dicono la loro c'è anche Pippo Runza, rappresentante della locale associazione dei pescatori e consigliere comunale. Runza ha proposto in consiglio una mozione, votata all'unanimità- che impegna la casa municipale ad opporsi alla realizzazione del progetto. «Qui la forza delle onde è tale che i pontili galleggianti sarebbero spazzati via alla prima mareggiata, -ha affermato- con gravi danni per persone e cose. E poi come la mettiamo con il progetto, già finanziato per 600 mila euro che vede il prolungamento del lungomare Starrabba proprio nell'area dove sono stati previsti i rimessaggi da parte della società Mariservice? Non sono forse incompatibili i due progetti?». I residenti inoltre sottolineano come in passato hanno chiesto alle autorità marittime di regolarizzare i corpi morti a cui legare le loro barche, e l'autorizzazione è stata negata. Ora, paradossalmente, viene data un'autorizzazione a costruire dei maxi pontili in luoghi che trasudano di storia. «Prima ci hanno sfrattato dal porto fossa rendendo il porto sostanzialmente privato con altri pontili, ora vogliono colonizzare anche la Balata. Ci opporremo strenuamente».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 01-10-2010 - Categoria: Cronaca

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