Pomodorino, accorciare la filiera

Pomodorino, accorciare la filiera Non si esauriscono i messaggi e le reazioni a favore del pomodoro di Pachino, oggetto nei giorni scorsi di un invito di boicottaggio lanciato all'interno della trasmissione Rai «Bontà loro». E ieri, è stato lo stesso conduttore del programma, Maurizio Costanzo, a fare riferimento alla recentissima polemica, dalla quale è partita anche una querela firmata dai vertici del Consorzio Igp «Pomodoro di Pachino» e dai responsabili delle principali aziende produttrici nell'ambito del territorio. L'esposto è stato presentato ai procuratori di Siracusa e Roma. Intanto, Costanzo nella puntata odierna del suo programma ha annunciato di voler fare il punto della situazione dopo l'ondata di reazioni giunte dalla Sicilia. «Non si può fare di tutte le erbe un fascio poiché il ciliegino Igp è oggi sinonimo di qualità in tutto il mondo proprio grazie al lavoro onesto di un sistema economico composto da oltre cinquemila piccoli produttori che con lungimiranza hanno puntato sulla eccellenza e sull'unicità di un prodotto realizzato nel pieno rispetto della legalità e degli standard internazionali». La dichiarazione è del presidente della Confagricoltura siciliana, Gerardo Diana, che ha preso posizione sulla polemica scaturita dalle affermazioni sentite nel programma della Rai, in cui si è parlato di infiltrazioni mafiose nella produzione dei pomodorini di Pachino.

«Per conoscere la reale situazione delle cose - aggiunge Diana- è sufficiente ricordare le numerose manifestazioni di protesta a causa della perdita di reddito delle aziende agricole costrette a fronteggiare una incessante crescita dei costi di produzione che non ha riscontro nell'andamento dei prezzi all'origine. Questa situazione, che si trascina ormai da più anni e che ha visto scendere in piazza migliaia di agricoltori siciliani, evidentemente non ha trovato la giusta attenzione dei politici, dei mezzi di informazione e tanto meno l'appoggio di conduttori televisivi, più interessati agli indici di ascolto che a raccontare le vere emergenze del Paese». La Flai Cgil parla invece della necessità di accorciare la filiera del pomodorino di Pachino. «Che ci siano troppi passaggi tra produzione e consumo e' fin troppo evidente. Eliminandoli ne trarrebbero vantaggio sia i produttori, in termini di maggior reddito, che i consumatori che avrebbero un prodotto a prezzo più contenuto». Lo dice Salvatore Tripi, segretario generale della Flai Cgil siciliana, a proposito delle polemiche di questi giorni sul ciliegino.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 08-02-2011 - Categoria: Economia

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