Polemiche a colpi di manifesti

PACHINO - «Come al solito il Pd fa di tutta l'erba un fascio dimostrando una cultura tutt'altro che democratica». È la reazione di Michelangelo Blandizzi, uno dei professionisti coinvolti nella denuncia di sprechi e presunti incarichi inutili, posta in essere dal partito democratico di Pachino. «Come sempre si butta l'acqua sporca con dentro anche il bambino, -ha continuato Blandizzi-. Gli uomini del Pd, o meglio i "pidiessini", perché questa è la loro vera identità, da ex amministratori della passata amministrazione, quella dove gli sprechi neppure si contavano, sanno che nominare un esperto alla sicurezza al comune era non solo un dovere, ma anche un obbligo di legge. Fino a prima del mio insediamento infatti tutte le ditte che eseguivano lavori per conto del comune erano completamente sprovviste di piano di sicurezza, e tutto era fermo al 2004. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e la casa municipale aveva l'obbligo di adeguarsi alle nuove normative, pena pesanti responsabilità civili e penali». Blandizzi poi scende sullo specifico e nei termini economici. «Il mio incarico megagalattico e per una cosa necessaria è di appena sette mila euro. È necessario che i cittadini sappiano che ogni piano di sicurezza che da libero professionista io redigo ad una impresa con un singolo dipendente, ha un costo di mille e cinquecento euro.

Di fatto il lavoro che svolgo per il comune è gratis, perché le 7 mila euro lorde in sei mesi sono solo gli importi da versare alle casse previdenziali. Se poi sono riscontrate irregolarità, non si capisce perché queste non vengano denunciate». Sul fronte amministrativo invece bocche cucite. L'amministrazione infatti replicherà al manifesto del Pd con un altro manifesto che sarà affisso sui muri e, si sottolinea, a spese personali del primo cittadino e non certo con soldi pubblici. Da indiscrezioni comunque pare che la linea difensiva sarà molto semplice: raffrontando le voci di spesa non ci sono sprechi, anzi risparmi. Se infatti è vero che sono stati nominati direttore generale e capo di gabinetto, è altrettanto vero che tali figure esistevano anche prima e i ruoli venivano ricoperti da alcuni funzionari che percepivano una indennità aggiuntiva proprio per queste funzioni. Oggi dunque c'è uno sdoppiamento della carica ma non già maggiori esborsi. Inoltre il Pd sarebbe scivolato anche su una buccia di banana, inserendo una consulenza di fatto non assegnata a seguito della mancata accettazione dell'incarico da parte dell'esperto in questione, per cui le somme non sarebbero mai state spese.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 14-11-2009 - Categoria: Politica

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