Non c'è mercato. Tonnellate di zucchine al macero.

Non c'è mercato. Tonnellate di zucchine al macero. PACHINO - Anche le zucchine nel vortice della crisi: tonnellate di prodotto pronte per essere spedite sui mercati di tutta Italia sono finite invece nei campi per essere trasformate in concime. La drastica decisione è stata presa da numerose aziende agricole del comprensorio pachinese: «Non c'è mercato», questa la motivazione ufficiale. E così le zucchine regolarmente sistemate nelle cassette per la commercializzazione, sono finite nuovamente nei terreni da dove erano state raccolte. E' il paradosso di un comparto che più che in stato di crisi si avvicina al vero e proprio collasso, con il rischio di perdita di centinaia di posti di lavoro, limitandoci solo al quadro pachinese. «Il prodotto extra Ue che giunge nei nostri mercati - afferma Massimo Falco - strozza la nostra produzione che così finisce al macero con ingente perdita da un punto di vista economico per le aziende che per bilanciare i mancati introiti saranno costrette a lasciare a casa non pochi operai». Una situazione esplosiva che, almeno nel breve periodo, sembra senza via d'uscita. Le aziende, oltre al mancato guadagno per la distruzione del prodotto, registrano anche i maggiori costi sostenuti per la raccolta e la successiva distruzione. Adesso, realtà che davano lavoro a 70-80 operai, vanno avanti con al massimo una decina di persone.

«Tanti padri di famiglia rimarranno a casa senza lavoro - afferma un produttore dell'area Igp - e la cosa più grave è che, nel breve periodo, le prospettive sono ancora più nere». Il produttore, per la vendita della zucchina, ha spuntato al chilogrammo, fino a poco tempo fa, un prezzo di non più di dieci centesimi. Lo stesso prodotto, nei supermercati del territorio, arriva a costare al consumatore finale anche due euro, mentre la zucchina pachinese nei punti vendita del Centro e Nord Italia viene commercializzata anche a tre euro. «Sono le follie del libero mercato - aggiunge un operaio - che qui ci porta alla fame mentre i soliti noti si arricchiscono sulla pelle dei produttori e dei lavoratori che restano a casa». Il prodotto concorrenziale giunge spesso da Marocco, Egitto e Spagna. Nei primi due casi si produce a prezzi di gran lunga più bassi e quindi è ancora più facile fare concorrenza alla produzione siciliana, soprattutto a quella di qualità in uscita dal comprensorio agricolo pachinese. Domani, intanto, è in programma a Catania una manifestazione di protesta alla quale prenderanno parte numerose realtà di Pachino, assieme al Movimento dei Forconi di Avola. «Saremo certamente a manifestare a Catania - sottolinea Massimo Falco - e se non ci daranno ascolto siamo pronti a recarci a Palermo. Stiamo lottando per il futuro nostro e dei nostri figli. Siamo quasi al punto di non ritorno».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 14-12-2011 - Categoria: Economia

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