Noi, piccoli pescatori senza forze e speranze

Noi, piccoli pescatori senza forze e speranze PORTOPALO - La pesca in Sicilia sempre più in crisi. Sia i grandi, sia i piccoli armatori non sanno più a quale santo votarsi. Venerdì sera, nella sede locale della Piccola Pesca, gli iscritti si sono riuniti per discutere e affrontare i tanti nodi sul tappeto. E' intervenuto, tra gli altri, il presidente regionale dell'Anapi Pesca Sicilia, Piero Forte, che assieme ai rappresentanti delle imprese coinvolte ha evidenziato come il settore sia ormai allo stremo. Tra le questioni ampiamente dibattute quella inerente le pesche speciali e i relativi divieti imposti dall'Unione europea con la decadenza di tutte le deroghe a partire dal maggio dell'anno scorso: le restrizioni per la misura della maglia per le unità abilitate alla pesca a «strascico», le forti limitazioni dettate dell'ultimo penalizzante decreto ministeriale del 21 settembre scorso sull'uso della «ferrettara» per gli operatori in possesso di tale sistema di pesca. «Durante la riunione - afferma Piero Forte -, si è parlato a lungo anche delle norme di sicurezza in mare, auspicando al contempo la realizzazione del nuovo porto peschereccio e degli essenziali servizi. La marineria, unita nella condivisione delle varie problematiche esposte - aggiunge il responsabile regionale di Anapi Pesca -, al di là delle diversità dell'attività di pesca, ha ribadito il principio del diritto al lavoro, manifestando il disappunto «per le rigide e ingiuste norme emanate dall'Unione europea e in ultimo la non sufficiente attenzione di Roma nei confronti delle marinerie siciliane».

L'Anapi Pesca ritiene che alla Regione siciliana vada riconosciuto il compito di essere soggetto centrale delle politiche di sviluppo del settore pesca nel Mar Mediterraneo, tanto da fungere da esempio nei rapporti con i Paesi frontalieri con i quali è auspicabile la rapida stipula di accordi bilaterali, per una equa condivisione delle risorse ittiche. «Da sottolineare - conclude Forte - il senso di responsabilità della categoria, che ha evitato sterili polemiche, in un momento difficile come l'attuale, preferendo esprimere le emergenze e le priorità affinché vengano al più presto rappresentate alle istituzioni regionali dall'Anapi Pesca Sicilia». Resta sul tavolo, malgrado l'approvazione della legge regionale che ha inserito nuove misure per i settori agricoltura e pesca, la questione dell'esclusione della piccola pesca da alcune misure, tra cui quella inerente il fermo tecnico. In più d'una circostanza, i lavoratori portopalesi di questo segmento hanno evidenziato le difficoltà che vivono quotidianamente i piccoli pescatori: «Siamo quelli più colpiti sia dalle istituzioni sia dalla Natura. Quando il tempo volge al peggio, si resta in porto e in tavola non si porta nulla». «Siamo esclusi da tante cose - affermano in coro i pescatori di Portopalo - e a volte anche la Regione purtroppo fa orecchie da mercante».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 15-11-2011 - Categoria: Cronaca

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