Mozione di Buggea e Bruno. «Taglio del 50% ai costi della politica»

Mozione di Buggea e Bruno. «Taglio del 50% ai costi della politica» PACHINO - Una mozione di indirizzo politico amministrativo è stata presentata dai consiglieri di opposizione Buggea e Bruno, per favorire il contenimento delle spese e dei costi della politica. I due consiglieri, alla luce del programma elettorale della maggioranza che prevedeva il contenimento dei costi della politica e la riduzione se non addirittura la soppressione delle indennità di carica per il sindaco e per i componenti della giunta municipale, e in considerazione del fatto che il debito del Comune di Pachino è in costante crescita tanto da spingere l'amministrazione comunale a perseguire la via delle anticipazioni di cassa - giunte ormai alla ragguardevole cifra di 4 milioni e mezzo di euro -, al fine di contenere i costi, hanno proposto di ridurre della metà le indennità di carica, impegnando l'amministrazione comunale a moderare la spesa della politica e quella derivante dall'attività amministrativa. In particolare, i due consiglieri di opposizione propongono la riduzione del 90% del gettone di presenza da assegnare ai consiglieri comunali, portandolo di fatto a una cifra simbolica (attualmente il gettone di presenza si aggira intorno alle 30 euro a seduta). Riguardo invece alle indennità di carica del presidente del Consiglio comunale, degli assessori e del sindaco, la riduzione dovrebbe essere del 50%. Ma la dieta dimagrante prospettata da Bruno e Buggea prevede anche riduzioni della metà per i compensi dei componenti del collegio dei revisori dei conti, e la riduzione delle indennità per i dirigenti che rivestono posizioni organizzative, così come dimezzate dovrebbero essere gli incentivi per il personale relativi alla progettazione.

Abolizione completa invece dei progetti obiettivo e delle figure di capo di gabinetto, direttore generale e di responsabile di marketing e soddisfazione del cittadino. La risoluzione prevede anche l'impegno per l'amministrazione di utilizzare le somme risparmiate in favore della pubblica istruzione e della tutela ambientale e paesaggistica. Ma la proposta dei due consiglieri rischia di essere l'ennesimo buco nell'acqua. Più volte infatti, in seno al Consiglio comunale, si è discusso della possibilità, per consiglieri e assessori, di diminuire le indennità di carica e devolvere in beneficenza o a vantaggio delle stesse casse comunali quanto risparmiato. Tuttavia è stato chiarito che le indennità di carica per le figure istituzionali spettino per legge. E non è possibile per il civico consesso obbligare né ad un dimezzamento né a una rinuncia cumulativa delle indennità stesse. Unica possibilità che spetta al singolo consigliere o al singolo amministratore è quella di rinunciare volontariamente alle proprie spettanze. Al contrario, nessuno potrà imporre alcuna riduzione.
La mozione di indirizzo, anche se dovesse essere approvata, dunque, non potrà mai essere accolta in forma di delibera, e resterebbe soltanto un impegno puramente formale.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 08-02-2012 - Categoria: Politica

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