Maino: «A Scalo Mandrie in corso interventi di discutibile utilità e di dubbio gusto estetico»

Maino: «A Scalo Mandrie in corso interventi di discutibile utilità e di dubbio gusto estetico» PORTOPALO - Sui lavori di consolidamento costiero di Scalo Mandrie, la sezione pachinese di Legambiente prende posizione contro l'amministrazione comunale di Portopalo. «Invece di valorizzare questo importante patrimonio geologico, che potrebbe rappresentare anche un potenziale arricchimento dell'offerta turistica del territorio - afferma Salvatore Maino - lo sottopone a interventi di discutibile utilità e di dubbio gusto estetico. Si tratta, a nostro modo di vedere, di un vero e proprio scempio ambientale, aggravato dall'inutile sperpero di risorse pubbliche. Confidiamo, pertanto, in un immediato intervento della Sovrintendenza, mirato a ripristinare le caratteristiche morfologiche e paesaggistiche dei luoghi».

Legambiente parla di scempio ambientale. «Tra i beni culturali di un territorio rientrano anche, e a pieno titolo, quelli che la legge definisce singolarità geologiche. La legge indica che sono soggette a tutela sia le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica - aggiunge Maino - sia le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si gode lo spettacolo di quelle bellezze. La legge quadro sulle aree protette ha definito come patrimonio naturale da conservare e valorizzare le formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale». Legambiente definisce la punta più meridionale della Sicilia orientale come un tratto di notevolissimo interesse dal punto di vista geologico, in particolare per gli aspetti vulcanologici e geomorfologici. «Basti pensare - sottolinea Maino - che sono stati oggetto di studio sin dall'inizio dell'800 da parte di geologi italiani e stranieri. Forse anche il famosissimo scienziato scozzese Charles Lyell, considerato uno dei padri della geologia moderna, fu a Portopalo nel 1828». Nel 1831, come ricorda Legambiente Pachino, altri studiosi di vulcanologia francesi, tedeschi e italiani venuti in Sicilia per vedere l'isola Ferdinandea emersa dal mare in seguito ad un'eruzione e poi attirati a Pachino e Portopalo dalla presenza di affioramenti lavici. «La rilevanza geologica della zona - conclude Salvatore Maino - è testimoniata anche dalle frequenti escursioni per studenti organizzate dalle facoltà di Scienze della Terra e di Scienze Naturali dell'Università di Catania».

SER.TAC.
Fonte: LaSicilia.it il 04-03-2012 - Categoria: Ambiente

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