«Maggioranza senza ritegno e Blundo ne è l’esempio»

«Maggioranza senza ritegno e Blundo ne è l’esempio» PACHINO - «La maggioranza è senza ritegno. Ne abbiamo avuto l'ennesima prova nell'ultima seduta consiliare»: Giuseppe Buggea, esponente dell'opposizione consiliare, attacca la coalizione che sostiene il sindaco Bonaiuto e in modo particolare il consigliere di Rinascita, Salvatore Blundo. «Proprio Blundo è stato colui che ha dato il via alla defezione in aula dei consiglieri comunali, facendo venire meno il numero legale ed evitando che si discutesse un punto importante relativo alle problematiche dei dipendenti municipali. Trovo questo comportamento sconsiderato da un punto di vista politico ed istituzionale. Oltretutto, - aggiunge Giuseppe Buggea - Blundo è tra i consiglieri comunali maggiormente coinvolti nella questione degli incarichi esterni dal momento che non mancano suoi parenti beneficiati dalle manovre scelte dall'amministrazione comunale».

Un attacco a tutto campo di Buggea che rincara la dose all'indirizzo del sindaco. «E' palese la difficoltà di Bonaiuto nella gestione di una maggioranza che giorno dopo giorno presenta sempre nuove esigenze. Una coalizione che vive alla giornata e che rimane insieme solo perché ogni consigliere ha da piazzare qualche richiesta per posti di sottogoverno che spuntano come funghi». Buggea sottolinea il «senso di responsabilità dell'opposizione»: «Purtroppo non abbiamo i numeri per tenere attiva la seduta in prima convocazione - sottolinea -, ma è innegabile il nostro senso di responsabilità a differenza dell'atteggiamento scriteriato della maggioranza». Un riferimento viene riservato anche al cambio alla presidenza del Cumo. «La defenestrazione di Mandalà è l'ennesima comica di un sindaco che non esita a mettere anche il consorzio universitario nel calderone politico delle nomine e del ritiro delle stesse. In questo modo - conclude il consigliere comunale Giuseppe Buggea - ha accontentato un pezzo della sua maggioranza, ma ha fatto fare una pessima figura a Pachino che nel periodo di sua competenza, per quanto concerne la presidenza, è al terzo cambio. Tanto è vero che, all'interno del Cumo, quando sentono la parola Pachino o gli scappa una risata o si mettono le mani ai capelli. A questo ci hanno ridotti Bonaiuto e la sua litigiosa e improponibile coalizione».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 13-10-2012 - Categoria: Politica

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