La protesta del movimento forza d’urto mette in ginocchio Portopalo

La protesta del movimento forza d’urto mette in ginocchio Portopalo PORTOPALO - Un clima di guerra, tante persone che cercano di approvvigionarsi, temendo di restare senza beni di prima necessità. Scaffali dei supermercati vuoti, panifici presi letteralmente d'assalto, l'unico rifornimento di carburante del centro abitato chiuso. Sembra essere tornati molto indietro nel tempo. La protesta del movimento Forza d'urto ha messo in ginocchio Portopalo. Le scorte di generi alimentari sono al limite. Nel supermarket più grande del centro abitato, le scorte sono garantite ancora per un massimo di quattro giorni. «C'è tanta confusione, la gente è preoccupata ovviamente - afferma Giuseppe Candiano - e qui possiamo tirare, senza consegne, ancora per altri tre o quattro giorni. Tuttavia, stanno scarseggiando latte e farina». Situazione più complicata in un altro punto vendita di generi alimentari del centro abitato. «Sono quasi a zero - afferma Corrado Brancaleone - non ho più farina, latte ed altri generi di primissima necessità. Non parliamo, poi, dei prodotti deperibili. E' una situazione molto complicata. Praticamente, sto mantenendo aperto il mio esercizio commerciale quasi per pura formalità».

Dagli alimentari al pane, il passo è breve ma la situazione è identica. «E' scattata una vera e propria psicosi, con una corsa all'accaparramento di scorte di pane. - afferma Massimo Giurdanella, contitolare di un panificio a Portopalo - Basti pensare, che di solito la spesa media pro capite di pane si aggira di questi tempi intorno a 1,50-2 euro, perché si risparmia ormai anche sul pane, mentre da alcuni giorni c'è gente che spende fino a 10 euro, decidendo di congelare le scorte di farina». Senza consegne, il panificio può garantire la panificazione fino a lunedì. «Con le materie prime siamo quasi in riserva, - prosegue il panettiere portopalese - ma possiamo garantire pane fino a lunedì. Poi, senza consegne, saremo costretti a fermarci». Sono soprattutto gli anziani i più preoccupati. «Nel mio esercizio arrivano soprattutto persone di una fascia anagrafica tra i 50 e i 65 anni. Da tre un paio di giorni c'è una confusione nel mio negozio che di solito registro nella stagione balneare. E' bene, - conclude Massimo Giurdanella - non farsi prendere dal panico anche se la situazione è certamente non facile. Condivido le motivazioni di chi protesta, le voci di spesa sono sempre più alte ed i margini di redditività si riducono costantemente». A breve potrebbe scattare un vero e proprio allarme di sicurezza nel centro marinaro della zona sud del siracusano. Qualche portopalese associa questi momenti a quelli vissuti nei primi anni quaranta. Arrivare indenni al prossimo week-end sarà complicato e se la protesta andrà a protrarsi oltre, anche Portopalo potrebbe trovarsi totalmente in ginocchio da un punto di vista di ordine pubblico.

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 20-01-2012 - Categoria: Cronaca

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