La città si ferma per lo sciopero

PACHINO - Sciopero generale questa mattina a Pachino. A predisporre la mobilitazione è il comparto agricolo che ormai da mesi è chiamato a fronteggiare una crisi che ha messo in ginocchio non solo il settore della serricoltura, ma tutta l'economia della città. E la città è stata chiamata compatta alla mobilitazione per fare fronte comune e sensibilizzare l'opinione pubblica per un problema che produce riflessi in tutti i settori della vita cittadina. Pachino conta quasi cinquemila operatori agricoli proprietari di imprese medio-piccole il cui prodotto è rimasto invenduto. Igp, Dop, tracciabilità e quant'altro sembrano il frutto della burocrazia, di pastoie inutili per chi investe nella propria azienda, lavora, coltiva i prodotti, teme per essi durante le gelate notturne, e poi non riesce con il raccolto a coprire neanche i costi di produzione. Una situazione divenuta pesante da quando i periodi di crisi si sono susseguiti e si sono allungati notevolmente. Prima le bizze del mercato erano limitate a qualche giorno ed in periodi precisi della stagione. Da qualche tempo però la flessione del marcato ha peridi più lunghi ed i giorni di crisi sono diventati settimane e mesi. Il ciliegino Igp da tempo ormai non supera quota 1 euro, ed aderire ai protocolli, coltivare secondo i metodi richiesti, imballare i prodotti e spedirli ha dei costi molto elevati. Il caro gasolio ha poi fatto il resto riducendo sul lastrico l'intero comparto. “Tutti i settori ci hanno manifestato la loro solidarietà, -ha affermato Nino Iacono, uno degli organizzatori della manifestazione di oggi- e ci aspettiamo una grossa partecipazione al corteo che abbiamo organizzato. Abbiamo chiesto la solidarietà ai commercianti, agli artigiani, agli studenti, agli impiegati. La città si fermerà perché quando l'economia del principale settore non gira, ad avere conseguenze è tutta l'economia cittadina”.

Il corteo si avvierà da via Mascagni, luogo deputato per il ritrovo, si snoderà per le vie cittadine, passerà per il cuore della città per poi concludersi ai mercati generali dove sono previsti i discorsi conclusivi e la presentazione delle proposte di azione. Ma la protesta non sarà limitata alla sola azione di un giorno. Il mondo agricolo manterrà uno stato di agitazione, e quello che è nato come un comitato spontaneo, sembra destinato a permanere nel tempo. Gli agricoltori insomma rimarranno vigili affinché la loro protesta non cada nel vuoto e perché, trascorso il periodo cruciale, la mobilitazione non finisca per essere sterile. Oggi però si dovrà appurare anche un altro fattore e cioè la compattezza del comparto. Nei giorni scorsi, dietro parvenze di unità, il settore appariva diviso. I timori di strumentalizzazione politica, le diversità di vedute tra gruppi che rivendicano la paternità della protesta, le diversità di prodotti coltivati, hanno portato a rendere non proprio coeso il comparto. A favorire la coesione però deve essere la consapevolezza che i momenti di difficoltà devono unire e non dividere, al di là delle diversità ideologiche. Sul fronte politico, solidarietà con il mondo agricolo e con la protesta è stata manifestata da Comunisti italiani e da Alleanza nazionale che hanno invitato i cittadini ad unirsi al corteo per difendere le istanze del settore e sono attesi anche interventi della deputazione nazionale e regionale che manifesteranno insieme agli operatori agricoli.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 16-03-2006 - Categoria: Cronaca

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