In aula cresce l'integrazione

In aula cresce l'integrazione PACHINO - L'intercultura nasce fra i banchi di scuola. A prova di ciò il consistente numero di bambini extracomunitari che frequenta le scuole di Pachino. Al I comprensivo si contano 6 alunni stranieri, nella scuola elementare e media, così anche negli altri istituti. Nel III comprensivo 4, nella materna ed elementare. Nel IV Istituto sono numerosi gli studenti di varie nazionalità, soprattutto africani, cinesi, compresi in una fascia di età fra i 9 e i 13 anni. Si tratta per lo più di figli di extracomunitari, ambientati nel paese e che lavorano da tempo nel settore agricolo. La società pachinese, è attualmente caratterizzata da una crescente dimensione multietnica riconducibile anche ai continui flussi migratori di popolazioni provenienti da numerosi paesi, afro-asiatici. Nel secolo scorso era la nostra gente ad emigrare verso Stati con maggiori opportunità lavorative e migliori condizioni di vita. A partire dagli anni ottanta siamo divenuti un paese a crescente livello immigratorio. Ogni giorno sulle nostre coste si assiste allo sbarco di centinaia di stranieri, per lo più clandestini, provenienti dall'Africa, dall'Asia Minore, ecc. Pertanto, sono sorti numerosi problemi di ordine economico/ occupazionale, ma anche di ordine sociale, per favorire e promuovere la loro piena integrazione nelle strutture politiche e culturali. Questo inarrestabile processo di apertura ha portato intere realtà territoriali come Pachino a doversi confrontare con una forte mobilità socio-culturale, in cui sono rappresentate una pluralità di etnie, ciascuna con una storia ed un passato, con uno specifico codice linguistico, con un proprio modo di pensare, agire, porsi in rapporto con gli altri. Intere famiglie si sono ben integrate nel comune di Pachino e si sono stabilite come residenti a tutti gli effetti.

La scuola locale è divenuta oggi promotrice di una formazione multiculturale e adeguata alle esigenze ed ai bisogni educativi di ciascuno dei suoi utenti, qualunque sia il Paese di provenienza. Lungi dall'annullare le differenze esistenti tra i vari gruppi presenti nella società , la scuola della multiculturalità si è impegnata e si impegna a valorizzare le esperienze personali di ogni bambino, a manifestare interesse per la sua storia, per i suoi ritmi di crescita per realizzare la sua piena integrazione nel contesto educativo e territoriale. Le scuole materne, elementare e medie del territorio hanno adottato una strategia educativa, basata sulla comunicazione e sulla ricerca di occasioni di scambio reciproco, per facilitare l'interazione tra i bambini, non facendo sentire nessuno escluso, svantaggiato o subalterno rispetto agli altri. Se tra le culture esistono differenze, esse vanno vissute come un fattore altamente positivo. Specialmente oggi in una società , in cui l'individuo ha perso tanta parte della sua creatività, standardizzando il suo comportamento in base ai modelli proposti dai mass-media. Al 1998 risale, infine l'approvazione del decreto legislativo n. 286 che, tra le norme generali che disciplinano l'immigrazione dei cittadini stranieri nel nostro paese, definisce anche in quale modo debba essere perseguita la finalità dell'istruzione dei bambini extracomunitari, nella prospettiva di un'educazione interculturale. Scambio culturale, tolleranza, cooperazione sono i principi fondamentali espressi nel documento.

Miriam Giuliano
Fonte: LaSicilia.it il 20-11-2004 - Categoria: Cronaca

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