Il settore ittico non è a rischio per gli operatori

PORTOPALO - Proseguono le indagini della Procura sul mercato ittico. Dopo il sequestro della struttura, che ha costituito un tassello ulteriore riguardo ad un edificio che già da qualche giorno era inutilizzabile in seguito ad un'ordinanza del sindaco, successiva alla sospensione dell'autorizzazione sanitaria per la vendita del pesce, non sono mancate le reazioni degli addetti ai lavori e con esse le previsioni apocalittiche inerenti la fine della marineria portopalese, lanciate più per far presa facilmente sull'opinione pubblica che per reale conoscenza di questo settore. Alcuni operatori ittici hanno avanzato la proposta di "vendita al minuto" nel mercato. Una strada, questa, che eviterebbe, tra l'altro, la perdita di quella quantità di pescato che, non entrando nel circuito dei commissionari, di fatto uscirebbe fuori dal circuito commerciale. Questo aprirebbe ai privati ma la soluzione non sembra così semplice come possa sembrare a prima vista.

"Quando il polverone delle polemiche si sarà esaurito, e gli interventi, resi necessari dai controlli delle forze dell'ordine, saranno stati messi in atto, è molto probabile che tutto rimanga uguale ad oggi, in fatto di vendita", sottolinea un cittadino portopalese. Certo qualcuno, tra i tanti che hanno attaccato la gestione del mercato ittico, dovrà pur spiegare un giorno in quale livello di educazione civica va inserita "la defecazione in celle frigorifere non ancora messe in funzione". Il sindaco Cammisuli si è mostrato fiducioso circa l'esito finale di questa vicenda e al Comune si lavora celermente per attuare gli adempimenti imposti dai controlli che hanno fatto emergere una situazione "pietosa", in termini igienici, della struttura. Tra i pescatori sono in tanti a non avere avuto contraccolpi negativi. Specie coloro che si erano premuniti da lungo tempo della prevista autorizzazione a scendere il pescato.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 07-06-2005 - Categoria: Economia

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