Il melone Igp in cerca di identità

Il melone Igp in cerca di identità PACHINO - Con circa un mese di ritardo a causa delle cattive condizioni del tempo e del clima ancora rigido, è partita la campagna di raccolta del melone di Pachino Igp, ed anche quest'anno l'ottima qualità non ha tradito le aspettative. Si tratta della terza campagna di produzione dopo il riconoscimento del marchio di tutela, il cui riconoscimento non è ancora noto a tutti come invece avviene per il pomodoro. Quest'anno il Melone di Pachino Igp, solitamente disponibile da metà marzo, si è fatto attendere un po' più a lungo. Tuttavia, i primi dati resi noti dall'Atptp, l'associazione per la tutela dei prodotti tipici di Pachino nata nel 1997 per tutelare e promuovere le eccellenze agroalimentari dell'area, rivelano un'annata molto positiva che ripagherà pienamente gli sforzi delle aziende di produzione. «Le basse temperature registrate quest'anno hanno ritardato l'incedere della primavera e, con essa, anche l'arrivo dei nostri meloni che necessitano di 25-30 gradi nella fase di maturazione» - spiega l'agronomo Sebastiano Barone, presidente di Atptp. «Questo ritardo, -ha continuato Barone- non pregiudica tuttavia l'annata. I primi frutti sono di ottima qualità, hanno un contenuto zuccherino molto elevato e sapranno soddisfare le aspettative dei consumatori».

Il melone Igp recentemente è stato rivalutato e sempre più apprezzato come frutto. Il picco della produzione fu raggiunto negli anni ottanta, e dal 2007 ha ricevuto il marchio di identificazione geografica protetta. Il territorio di produzione riconosciuto dal disciplinare è di circa 500 ettari compresi tra il siracusano ed il ragusano, e ricomprende in pieno i comuni di Pachino e Portopalo di Capo Passero. Noto ormai ai consumatori di tutta Europa, il comparto di produzione muove una grossa fetta di economia locale che è stata stimata intorno ai 150 milioni di euro, e nel comparto lavorano circa 5000 addetti. Le terre rosse mediterranee tipiche pachinesi, i pantani e la vicinanza dei territori al mare, conferiscono alle acque di irrigazione un'elevata salinità, e così come per il pomodoro, anche il melone di Pachino Igp assume il suo inconfondibile sapore. La produzione annua del Melone di Pachino Igp supera le 25 mila tonnellate tra varietà a buccia liscia e a buccia retata, entrambe con una polpa croccante color salmone o rosso, un elevato contenuto zuccherino (circa 14-15 °brix), e una prolungata resistenza post raccolta (15-20 giorni), che permette ai frutti di raggiungere in ottime condizioni organolettiche i mercati di vendita dell'Europa del Nord.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 22-04-2009 - Categoria: Cronaca

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