Il consigliere comunale Massimo Agricola spiega i motivi della sua uscita da Forza del Sud

Il consigliere comunale Massimo Agricola spiega i motivi della sua uscita da Forza del Sud PACHINO - «Non siamo dei burattini e non ci faremo manovrare da chi presume di svolgere le funzioni di burattinaio da chi, arrivato dopo in casa d'altri, pretende di dettare legge». Ad affermarlo è stato il consigliere comunale Massimo Agricola che così ha spiegato i motivi della sua uscita da Forza del Sud. Il riferimento neppure tanto velato, anzi piuttosto esplicito, è al consigliere provinciale Iacono, nominato coordinatore di FdS e uno dei principali artefici dell'azione politica degli arancioni. «Dopo le note schermaglie interne al partito, -ha continuato Agricola- nessuno dei principali esponenti del partito di cui eravamo referenti, ci ha contattati. Bene, allora si tengano il consigliere provinciale Iacono, perché noi andiamo via e costituiremo un gruppo unico indipendente che sostiene l'assessore Corrado Bufardeci all'interno della giunta di governo». A rincarare la dose sui motivi della fuoriuscita da FdS è stato proprio l'assessore Corrado Bufardeci che ha affermato: «Noi non andiamo via sbattendo la porta, ma semplicemente togliendo il disturbo, visto che abbiamo capito chiaramente che di disturbo si trattava. Personalmente ho un po' di rammarico vista la stima che nutro nei confronti del deputato regionale Titti Bufardeci, ma la nostra decisione è solo una conseguenza naturale della espulsione di un consigliere in maniera immotivata, che ha sempre difeso il partito, e che ha sempre sostenuto il sindaco lealmente. Del resto, -ha aggiunto Corrado Bufardeci- non condivido più le scelte di un partito che si dice innovatore ed invece applica la repressione e che vogliono ripetere a Pachino le stesse scelte disastrose che hanno portato a debacle assolute in altre città come a Noto».

L'assessore ai lavori pubblici inoltre ha esteso la sua analisi all'assetto politico-amministrativo attuale. «Il posto che occupiamo all'interno della giunta, -ha affermato- ce lo siamo guadagnati con i voti e con il consenso riportato, spendendoci in campagna elettorale, scommettendo su Bonaiuto, ed impegnandoci per farlo votare. Gli abbiamo portato la nostra dote, e non abbiamo avuto nulla in cambio se non il giusto riconoscimento di far parte della giunta di governo. Noi non appoggiavamo Rotta e non siamo poi saltati, ad elezione di Bonaiuto avvenuta, sul carro del vincitore. Eppure chi ha fatto queste scelte, ora si trova premiato, chiedendo ed ottenendo spazi e considerazione». Intanto Il Pdl sembra sul punto di passare all'opposizione, con la presidenza del consiglio che appare sempre più in bilico.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 16-06-2011 - Categoria: Politica

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