Il «centro naturale commerciale» chiude i battenti: «Non sopravviviamo»

Il «centro naturale commerciale» chiude i battenti: «Non sopravviviamo» PACHINO - Chiude i battenti dopo un anno il «Centro commerciale naturale Pachino». A confermarlo è stato il presidente Franco Lao: «Chiudiamo e sbattiamo la porta per un'esperienza che si è rivelata fallimentare e su cui ciascun socio, ed a maggior ragione i componenti del direttivo, ci ha pure rimesso dal punto di vista economico». Il Ccn era stato uno dei primi centri commerciali naturali, assieme a quello di Marzamemi che non naviga affatto in acque tranquille, a ricevere l'accredito dalla regione. «Eravamo nati sotto la regia comunale, come tanti altri centri commerciali naturali, con la consapevolezza che per intercettare fondi profittando di bandi regionali, l'unica possibilità fosse quella di unirci in consorzio. L'entusiasmo era notevole, così come notevoli sono stati gli sforzi profusi». Non un'associazione, ma di un consorzio con bilanci e figure professionali proprie di una vera e propria società per azioni. «I 28 partecipanti, - ha continuato Franco Lao - hanno tirato fuori quote di compartecipazione e abbiamo stipulato un atto costitutivo di più di 2 mila euro. Poi abbiamo atteso che la Regione pubblicasse i bandi a cui dovevamo partecipare».

E proprio la mancata emanazione dei bandi è stata l'inizio della fine. «I bandi non sono mai arrivati, -ha continuato Lao-. Ne è stato pubblicato solo uno di nessun interesse e di nessuna convenienza. Nel frattempo sono finite le risorse economiche frutto della compartecipazione diretta dei soci ed i bilanci sono andati in passivo con debiti che probabilmente saranno a carico di pochi, per cui continuare è praticamente inutile». A venire meno sono stati anche i fondi che il comune aveva programmato nella misura di 10 mila euro per ogni Ccn e che sono spariti dai bilanci dell'ente pubblico. «Non sarebbero stati comunque risolutivi, -ha commentato Lao-. Possibilmente ci avrebbero permesso di sopravvivere ancora un altro anno, ma il vero problema è la Regione e la presa in giro fatta da chi ha spinto affinchè si adottassero questi strumenti per poi abbandonarli a se stessi». Non tutti i centri commerciali naturali però sono rimasti inattivi. Il Ccn Marzamemi qualche iniziativa l'ha partorita. «Ma i Ccn non sono fatti per organizzare la sagra della ricotta, -ha replicato Franco Lao-. Quello potevamo farlo anche costituendo una semplice associazione. Noi ci sentiamo presi in giro perché la Regione ha previsto uno strumento complesso e complicato da realizzare, con certificati antimafia, durc, organizzazioni di tipo aziendali, sedi, statuti, atti costitutivi, organismi interni, per poi non aprire mai i canali dei finanziamenti. Questa brutta avventura, dunque, deve chiudersi al più presto, anche se, all'attivo, non abbiamo neppure una iniziativa».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 22-01-2013 - Categoria: Cronaca

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